Dal motore a benzina alla batteria, dal ciclomotore alla bici elettrica. Conservando, però, la fisionomia e il fascino dell’originale. Il Ciao, storico ciclomotore della Piaggio e simbolo di libertà e autonomia per i teenager degli anni Settanta e Ottanta, si prepara a tornare in circolazione con una nuova e sostenibile anima.
Mandato in “pensione” a causa del suo motore termico a due tempi a miscela, il Ciao è infatti il protagonista di un progetto di riconversione e restauro firmato da Tiberio Casali, progettista e titolare di Ambra Italia.
Come? Con un kit poco invasivo, composto da motore elettrico e presa USB per lo smartphone, che lascia praticamente inalterato il design originale.
UN KIT PER TRASFORMARE IL CICLOMOTORE IN BICI ELETTRICA DAL FASCINO VINTAGE
“Riprenditi la tua libertà e torna a emozionarti ancora” recita il claim di Ambra Italia, che gioca su un doppio elemento: l’accresciuta sensibilità verso la mobilità green e la nostalgia di chi ha tanti ricordi legati al “cugino meno famoso” della Vespa. E non vede l’ora di rispolverarli.
Il Ciao torna in pista, dunque, nel caso specifico ciclabile. Ambra Italia offre infatti il servizio di vendita e montaggio di un kit di propria progettazione per trasformare il nostalgico ciclomotore in una vera bici a pedalata assistita, con motore da 250W e velocità massima di 25 km/h.
Una bici da città, e quindi senza obbligo di immatricolazione, casco e assicurazione.
COME SI MONTA IL KIT: PENSA A TUTTO AMBRA ITALIA
Il montaggio del kit è a carico dell’azienda di Tiberio Casali, la cui sede è nel comune di Rufina, in provincia di Firenze.
Per dare nuova vita al proprio Ciao bisogna dunque consegnarlo direttamente all’azienda, che lo farà diventare un’e-bike apportando minime modifiche al design originale (fondamentali per l’alloggiamento del nuovo motore elettrico) e si occuperà anche di installare una presa USB lungo il tubo principale.
I punti chiave del lungo studio sono stati le strutture di rinforzo interne “non visibili”, capaci di far resistere il telaio alle sollecitazioni, e un retrotreno in alluminio aeronautico, in modo da agganciare sul telaio il motore elettrico da 250W.
Se Casali è il progettista e titolare di Ambra Italia, l’allestimento del prototipo del Ciao elettrico è stato affidato a Marco Batistoni, titolare de La Strana Officina di Rufina.
NON HAI UN CIAO? NIENTE PAURA…
Il prezzo del kit montato è di 2.800 euro, mentre per chi desideri effettuare anche operazioni di restauro e verniciatura la spesa sale a 4.000 euro.
Le parti strutturali del retrotreno sono realizzate con macchine a controllo numerico, in lega di alluminio aeronautico. Ogni componente è stato attentamente studiato per mantenere pressoché inalterate le proprietà estetiche del mezzo, in modo da conservarne il caratteristico design.
La stessa Ambra Italia fornisce anche eventuali ricambi originali ed è disponibile a trovare un vecchio Ciao per chi non ne possieda uno.
UNA BICI ELETTRICA CHE “RISPOLVERA” I RICORDI NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ
L’ispirazione? Questione di empatia. Di valori emozionali. Di una passione che ha accomunato milioni di giovani fra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Basso prezzo di acquisto, ridotti consumi, design ibrido tra moto e bici da donna fecero del “cinquantino” della Piaggio un simbolo di libertà che accomunava ragazzi e ragazze.
Da queste considerazioni e dall’impossibilità per i Ciao di circolare con le attuali normative antinquinamento è nata l’idea di Ambra Italia.
“Molti Ciao sono perciò abbandonati nei garage o nelle cantine dei loro proprietari – si legge sul portale di Ambra Italia – che rifiutano l’idea di separarsene per una questione affettiva… e hanno ragione. Crediamo fermamente che riportare a nuova vita un oggetto che ha fatto parte della vita di molti di noi, rappresenti un valore; il nostro obiettivo è quello di permetterti di risalire in sella al tuo Ciao proprio come una volta, in tutta libertà. Ecco, noi facciamo proprio questo: ridiamo nuova vita al tuo Ciao in modo assolutamente ecosostenibile e con costi di gestione essenzialmente pari a zero“.
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