Numana-Jesi e ritorno, l’anello di Ancona Rebirth fra mare, collina e arte

2 anni fa •  3 minuti di lettura
Dalla Riviera del Conero all'entroterra, toccando Jesi e Osimo, fra castelli, palazzi nobiliari, antichi teatri e vini DOC, un itinerario di 102,9 km dedicato a cicloturisti dalle spiccate capacità tecniche

Dal mare ai verdi colli, lungo un tracciato impreziosito da autentiche perle architettoniche come La Nuova Fenice a Osimo e da quelle di Jesi. Il primo anello di Ancona Rebirth è una della proposte più suggestive del progetto Marche Outdoor.

È un itinerario pensato per bici da strada, che si sviluppa interamente su strade asfaltate ed è dedicato a cicloturisti dalle ottime capacità tecniche. Si copre un tracciato di 102,9 km con 1.200 metri di dislivello, salendo a un’altitudine massima di 290m slm.

DA NUMANA A JESI (47,5 km) CON L’ASCESA VERSO IL MONTE CONERO

Si parte da Numana, in via Flaminia, a 38 metri slm e si inizia a salire subito verso il Monte Conero. Si prosegue per via Peschiera, via Cilea e dopo 2 km si svolta a destra sulla SP1, all’altezza di Sirolo.

7,4 km di pedalabile salita iniziale, al 2,7% di pendenza media, sfiorano Massignano e portano al Poggio (239m slm), che assieme alle località precedenti fece parte nel Medioevo del sistema difensivo di questo tratto costiero della provincia di Ancona.

1,5km in falsopiano e si scende verso Camerano, dove ci sono due strappetti rispettivamente di 1km all’ingresso del paese e di 400m sulla SP7. Nuova discesa fino ad Aspio Terme (km 18), dove inizia un lungo falsopiano lungo la SP2.

Le pendenze si fanno appena più impegnative alla vista di Polverigi (26,4 km), con tre chilometri al 3,7 di pendenza media. Intanto si lascia la SP2 e si svolta a sinistra sulla SP4 del Vallone. Si pedala su piacevoli e verdeggianti saliscendi toccando quota 255m al km 40,1, poco prima di prendere a destra la SP362 che plana verso Jesi (km 47,5).

DA JESI A NUMANA (55,4 km) FRA PALAZZI NOBILIARI, TEATRI E IL RICORDO DI SCARPONI

A chi sosta per qualche ora fra le sue antiche mura, la città natale di Federico II di Svevia e del compositore Giovanni Pergolesi – oltre che del compianto campione di ciclismo Michele Scarponi – sa offrire un patrimonio storico, artistico e culturale applaudito come “esemplare” dall’Unesco. Chiese e vicoli, edifici storici come Palazzo Colocci e Palazzo Pianetti con la Galleria degli Stucchi e la Pala di Santa Lucia di Lorenzo Lotto. Jesi anche una città di vini DOC come il Verdicchio dei Castelli di Jesi e del vino di visciola, con ciliegie selvatiche fermentate.

Ripartiamo da Jesi, all’altezza di via 24 Maggio / via Colocci, sulla SP 72. Dopo tre chilometri e mezzo pianeggianti, alla rotonda, si vira verso sinistra sulla SP 502 di Cingoli. Al km 53,7 la strada inizia a salire in maniera più impegnativa con 4.300 metri al 4,7% seguiti da una breve discesa e un nuovo strappetto fino al bivio per Coste.

Da qui inizia un lungo saliscendi di una ventina di chilometri. Al km 63,5 si imbocca la SP 23, poi a Cantalupo ci si immette sulla SP8 per Filottrano, che gli appassionati di ciclismo e tifosi di Scarponi (“L’Aquila di Filottrano”) hanno letto e sentito spesso. La si attraversa al km 26.

Due chilometri di discesa più pronunciata e altrettanti di pianura precedono la salita verso Osimo (2,5 km al 5,3 per cento). Qui l’attenzione è sul duomo di San Leonardo e la basilica del patrono san Giuseppe da Copertino, i palazzi nobiliari, le grotte, l’antica rocca e il teatro La Nuova Fenice. Dai 197 metri di Osimo si plana lungo la SP 25 verso Osimo Stazione (km 93,9), poi rotta verso Numana con un’ultima breve fatica alle falde del Conero, a quattromila e cinquecento metri dal meritato riposo. E magari da un tuffo su una riviera fra le più belle d’Italia.

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