C’è la Ciclovia Adriatica, che entra in Puglia a Lesina e prosegue fino a Santa Maria di Leuca, toccando oltre venti località di gran fascino dal Gargano al Salento.
Poi c’è la Ciclovia del Borboni, un viaggio nell’Italia pre-unitaria da Bari a Napoli, passando dall’imperioso maniero federiciano di Castel del Monte.
Ma c’è anche una Puglia più nascosta, fra gli itinerari promossi dall’Agenzia regionale del turismo.
Tra gli altri, il numero 8 esplora un’area meno conosciuta della Puglia ma ricca di storia, paesaggi spettacolari ed enogastronomia di qualità. “Nel cuore della storia” è il percorso che collega Ginosa a Grottaglie, nel Parco regionale Terra delle Gravine, in provincia di Taranto.
Di media difficoltà, con alcune asperità interessanti fra Castellaneta e Mottola, l’itinerario tarantino misura 90 km e registra un dislivello di 1.070 metri.
È consigliato a viaggiatori con una buona preparazione atletica e si può affrontare anche parzialmente, arrivando o ripartendo in treno (con servizio trasporto bici) dai centri di Castellaneta e Crispiano, oltre che da Ginosa e Grottaglie, punti di partenza e arrivo della tratta.
IL PERCORSO CICLISTICO: TRE SALITE IMPEGNATIVE NELLA PARTE CENTRALE
Centri storici, attrazioni naturali, buon cibo e il piacere di pedalare sono dunque i fil rouge di questo itinerario, che grazie ai collegamenti ferroviari possiamo scegliere di affrontare in tutto o in parte.
I primi due terzi del tracciato sono quelli più impegnativi. Per i primi 30 km la strada sale sempre, anche se in maniera leggera dopo lo strappo iniziale dopo Ginosa.
Due brevi ma impegnative salite anche all’altezza di Castellaneta e fra Castellaneta e Mottola: in entrambi i casi si torna oltre i 200 metri sul livello del mare.
L’asperità più sfidante, però, è quella che porta verso le bianche abitazioni mottolesi e non a caso, nomen omen, nell’origine del toponimo (“motta”, altura) è già indicata una caratteristica dei luoghi. Da Mottola inizia la lenta e lunga planata verso Crispiano e poi verso Grottaglie.
DALL’ALTOPIANO DELLE MURGE ALL’ARCO JONICO TARANTINO, 90 KM FRA LE GRAVINE
Il contesto di questa pedalata è di quelli eccezionali: il Parco delle Gravine è una delle più importanti aree naturalistiche d’Europa.
Disposte in direzione nord-sud, le gravine sono i caratteristici canyon carsici di Puglia, che digradano dall’altopiano delle Murge fino alla piana costiera del Tarantino.
Quella di Ginosa si estende per 10 km intorno alla città, a ferro di cavallo. Tra le più grandi e famose d’Europa, la gravina di Laterza (12 km di lunghezza, fino a 200 di profondità) ospita un’oasi LIPU e più di trenta architetture in pietra costruite dai monaci basiliani.
Tra Castellaneta e Palagianello, la spettacolare ciclabile si fa strada su un antico ponte ferroviario su un profondo solco: un contesto che ci lascia a bocca aperta. Anche quando volgiamo lo sguardo, dopo Crispiano, per goderci la magnifica vista che dal Golfo di Taranto spazia verso la Basilicata e la Calabria.
PANE E UVA, MAIOLICHE E CERAMICHE: I TESORI DELLA TAVOLA E DELL’ARTIGIANATO
Chi passa da Laterza, non perde l’occasione per acquistare il famoso pane o per gustare la carne cotta in fornello.
Nei territori di Ginosa e Castellaneta si producono anche le Clementine del Golfo di Taranto IGP, gustoso incrocio tra il mandarino e l’arancia, così come le olive che danno vita all’Olio Terre Tarentine, l’uva da tavola e le mandorle.
Grottaglie è nota per i suoi ulivi, per i suoi melograni e per le sue viti, tanto da essere inserita dell’areale del marchio IGP “Uva di Puglia”.
È inoltre chiamata la “Città delle ceramiche”, vista la fiorente tradizione artigianale e artistica, sviluppata nel quartiere dedicato.
A Laterza è tornata invece in auge la produzione di maiolica, che ha le sue origini nel III millennio avanti Cristo.
Commenti
Inizia la discussione.