La Via del Duca, in MTB sull’ex rotabile militare al confine con la Francia

1 anno fa •  2 minuti di lettura
Fra verdi prati, abetaie, pietraie e doline, l'itinerario di 40 km è dedicato a ciclisti esperti, con un dislivello positivo di 1760 e passaggi impegnativi

Gli incantevoli scenari del Parco del Marguareis. Il tracciato di un’antica rotabile militare recentemente recuperata. I prati verdi, le abetaie, i campi di rocce carsificate, pietraie e doline. Paesaggi da cartoline che non si dimenticano, quelli della Via del Duca, accesso importante dal basso Cuneese e Monregalese all’Alta Via del Sale, da percorrere in mountain bike o a piedi.

Adatto a ciclisti esperti, l’itinerario della Via del Duca parte da Chiusa di Pesio e arriva a Limone Piemonte, passando da Piano delle Gorre e Passo del Duca, con una rapida capatina in Francia; 40 i km totali, con un dislivello positivo di 1760 metri e una quota massima raggiunta di 2150 metri slm.

DA CHIUSA DI PESIO A PIANO DELLE GORRE CON L’ANTICHISSIMA CERTOSA

Da Chiusa di Pesio, è necessario risalire la pittoresca valle omonima con la viabilità ordinaria per prati e castagneti. Si salutano le frazioni di Vigna e di San Bartolomeo e l’antichissima certosa di Pesio, luogo di meditazione e preghiera, col suo pregevole chiostro. 

Alla Valle Pesio si può accedere anche con un percorso più tecnico da Sant’Anna di Prea in Valle Ellero, scalando la vetta del Monte Pigna e poi scendendo verso la Certosa tramite il sentiero delle Borgate. Dal Villaggio d’Ardua si può pedalare sulla variante sterrata sulla destra.

Via via che si procede, la valle si restringe assumendo caratteristiche alpine, fino alla radura del Piano delle Gorre. Promemoria per appassionati: prima o poi vanno provati anche i movimentati percorsi dedicati alle Mtb (Marguareis Bike, Sentiero Chiusa – Certosa) che dal fondovalle conducono alla certosa fra alpeggi e casolari sparsi.

LE CASCATE DEL SAUT E LE GUGLIETTE DEL PASSO DEL DUCA: LA NATURA DÀ SPETTACOLO 

Dal pianoro si continua a pedalare sulla rotabile a fondo naturale tra grandi conifere alle Cascate del Saut (guado). Recupero e rimesso a nuovo, il tracciato della ex-militare 194 è ampio e facile: dopo aver percorso una suggestiva abetaia, dal Gias degli Arpi serpeggia nell’alpestre e ruvido vallone omonimo, con lunghi e regolari tornanti in ambiente più aperto. 

Dai praticelli del Colle del Prel, dopo un traverso più stretto ed una successiva rampetta da condurre bici a mano, ci si muove nello stretto intaglio del Passo del Duca, segnalato da caratteristiche gugliette. Da qui in avanti il percorso, pur ripulito, si trova ancora allo stato naturale, dal fondo più tecnico. Un tratto selvaggio e panoramico, con lievi saliscendi tra rocce calcaree e pini mughi, conduce al Gias delle Ortiche.

LA REGIONE DELLE CARSENE, LA CAPANNA MORGANTINI E LE DUE OPZIONI DI DISCESA

Adattandosi alla tormentata morfologia del terreno, l’itinerario risale gradatamente la spettacolare regione delle Carsene, fra campi di rocce carsificate, pietraie e doline, tra la Cima della Fascia e il Gruppo del Marguareis.

Raggiunta la Capanna speleologica Morgantini, si svalica sul lato francese, con due differenti opzioni di discesa. Da un lato, il sinistro, una pista di servizio inerbita che conduce in breve alla strada bianca dell’Alta Via del Sale, in direzione del Rifugio Don Barbera. 

Dall’altro lato, invece, verso Limone Piemonte si ripercorre il tracciato originario della ex-militare, che si presenta più stretto e con qualche passaggio esposto, uscendo direttamente in prossimità del Colle della Boaria.

Se siete habitué della Via del Duca, quali sono i tre aggettivi che usereste per suggerirla a chi ancora non l’ha provata? Diteceli nei commenti!

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