Incastonata tra le Alpi Marittime e le Alpi Cozie, la Valle Grana è culla di esperienze preziose fin dalla seconda metà del XVII secolo: è a Caraglio infatti – un importante centro di lavorazione per la seta – che viene edificato tra il 1676 e il 1678 il Filatoio Rosso, il setificio più antico rimasto in Europa e tra i pochi in Italia, che oggi è adibito a finalità museali ed espositive.
Oggi, infatti, il Filatoio Rosso funge da insostituibile testimone di questo passato: da fabbrica di seta si è trasformato in fabbrica culturale e sede di mostre, mentre lo stesso “Museo del Setificio Piemontese” che narra l’epopea dell’industria serica in Piemonte, costituisce il cuore espositivo permanente del Filatoio stesso.
All’interno della struttura è presente, inoltre, la Porta di Valle, il punto di informazione turistica della valle Grana. Presso questa zona, gli operatori della Cooperativa EmotionAlp, forti della loro conoscenza del territorio, individuano per i visitatori le migliori soluzioni possibili di soggiorno, oltre a proporre le eccellenze gastronomiche ed artigianali della Valle Grana e di quelle limitrofe – con un occhio di riguardo per la bicicletta, come dimostra la loro adesione al progetto DINAclub.
Insieme a Laura Vietto di Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio e a Roberto e Sara della Cooperativa EmotionAlp, abbiamo parlato di mobilità sostenibile e di ciò che non deve mancare in una struttura Bike-Friendly.
Raccontaci della tua clientela tipo: la rinascita per l’interesse verso le attività all’aperto ha modificato il profilo dei vostri visitatori e le loro esigenze?
La tipologia di turismo che frequenta la Porta di Valle è principalmente legata al museo del Filatoio, ma sempre più persone sono interessate anche alle attività outdoor in Valle Grana. Le richieste riguardano essenzialmente le opportunità di praticare escursionismo e uscite in Mountain bike, su un livello medio-facile. Tuttavia, presso la nostra zona resta in auge la clientela di turismo più classico legato al patrimonio culturale ed alla gastronomia.
Cosa significa per te essere una struttura “Bike Friendly”? Cosa non dovrebbe mai mancare per fare felice un cicloturista?
Essere una struttura Bike-friendly significa che essere pensati per soddisfare le esigenze di chi pratica turismo in bicicletta. Non solamente i servizi essenziali, ma anche e soprattutto una disponibilità di fondo della struttura a livello di accoglienza e informazione. Per strutture come la nostra la custodia del mezzo, la ricarica della e-bike e le informazioni di base sono al centro della richiesta. Anche per questo motivo abbiamo deciso di entrare nell’ecosistema di mobilità sostenibile di Repower con DINA, la rastrelliera che ricarica le bici elettriche.
Quali sono un percorso e un’attrazione che un cicloturista non dovrebbe mai perdersi nella tua zona?
Per un cicloturista disposto a faticare un po’ è assolutamente imperdibile la scalata al Santuario di San Magno, ed eventualmente al colle Fauniera. Risalendo la valle è possibile scoprire tutte le sfaccettature del territorio, da quella artistica-culturale con le cappelle affrescate e i musei etnografici a quella culinaria con i prodotti gastronomici di pregio e gli alpeggi di alta quota. Il tutto su una strada divenuta iconica per il ciclismo dalla fine degli anni Novanta.
Quanto sono importanti, nella tua esperienza, la tecnologia e le piattaforme online nel turismo di oggi?
Sono essenziali le piattaforme di prenotazione diffuse a livello mondiale (Booking, per quanto riguarda le prenotazioni alberghiere) e le app dedicate ai percorsi, come komoot, in quanto diventano vere e proprie community di appassionati. Meno funzionali sono le app a diffusione locale, utilizzate dai residenti di un luogo, ma invisibili a chi non è a conoscenza di questi network. Rimane un aspetto fondamentale essere ben posizionati sui motori di ricerca, come Google.
Sei entrato a far parte dell’ecosistema di mobilità sostenibile Repower: cosa significa per te “sostenibilità”, e quanto questa sensibilità fa la differenza per il visitatore di oggi?
EmotionAlp, che gestisce la Porta di Valle, così come il Filatoio di Caraglio considerano il turismo sostenibile come elemento principale per il futuro dei territori. La sostenibilità ambientale è ormai chiave diffusa tra i visitatori, ma molti di loro iniziano a focalizzare l’attenzione sulla sostenibilità a 360 gradi, ossia il rispetto ambientale e la valorizzazione dell’esperienza del singolo turista.
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