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Natura e avventura: la Ciclovia dei Parchi della Calabria sul Pollino

2 anni fa •  3 minuti di lettura
I primi tre percorsi dell'itinerario lungo la “punta dello Stivale” si muovono tra roccaforti, borghi, dolci ripieni e vini rinomati. Da Laino Borgo al Lago di Tarsia si pedala per 107 chilometri

Pedalare lungo la Ciclovia dei Parchi della Calabria vuol dire tagliare da nord a sud la punta dello Stivale, in un alternarsi di suggestioni e ispirazioniavventura e natura: si pedala infatti nei territori di tre parchi nazionali (del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte) e del parco regionale delle Serre.

Sono tre gli itinerari che fanno capo al territorio del Pollino, per 107 chilometri totali che si inerpicano e poi rifiatano, serpeggiano e si distendono in un’area che alterna borghi e castelli, salite e discese, eredità bizantina e arbëreshë.

FORTEZZE, SALITE E BOCCONOTTI: DA LAINO BORGO A MORANO (34 km)

La Ciclovia dei Parchi della Calabria parte da Laino Borgo per raggiungere, dopo 545 km, Reggio Calabria, attraversando le bellezze del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte.

La prima tappa prende il via dai 280 metri slm e dai ruderi dell’imprendibile fortezza longobarda di Laino Borgo, per raggiungere dopo 34 km Morano Calabro.

Serve buona gamba per cimentarsi con questo tracciato, che presenta un dislivello positivo di 1230 metri: se allenati, lo si percorre in due ore e mezza, salvo comprensibili soste lungo la via.

Le attrattive non mancano: da Laino Castello a Mormanno, dopo 14,5 km, il paese dei rinomati dolci ripieni detti “bocconotti” e delle lenticchie presidio Slowfood.

Superato il parco della Lavanda e risalite le pendici della Serra si tocca la quota di 1050 metri in località Il Fortino, per poi scendere dall’altro versante verso Morano Calabro (680 m), suggestivo abitato medievale detto “il presepe del Pollino”, inserito tra i borghi più belli d’Italia.

VINI, RITI BIZANTINI E CULTURA ARBERESHE: DA CASTROVILLARI AD ACQUAFORMOSA (34 km)

Stessa lunghezza, 34 km, per la seconda tappa della Ciclovia dei Parchi della Calabria che conduce da Castrovillari ad Acquaformosa.

Un continuo e piacevole saliscendi fra luoghi che conservano le tracce della storia nella loro quotidianità.

Si parte dai 360 metri slm di Castrovillari (360 m), sede del Centro servizi del Pollino e con lo stupendo paesaggio del Parco del Pollino in un’area, quella dell’Orsomarso, abitata da comunità arbëreshe (“gli albanesi d’Italia”) sin dal XV secolo.

Si sale lungo la strada provinciale 263 verso il borgo bizantino di San Basile e si continua in direzione di Saracena (606 m), dove si produce un celebre moscato.

Ci aspettano sette chilometri di discesa, prima di ritrovare la salta che incorniciata da campagne coltivate arriva a Firmo, a quota 344 metri.

Da qui in poi si sale soltanto, ma la fatica del percorso è ben ripagata dalla scoperta dei riti e delle tradizioni bizantine a Lungro (590 m) e dalla seicentesca chiesa di San Giovanni Battista ad Acquaformosa (785 m).

BOSCHI DI CASTAGNO, SANTUARI E “MEMORIA”: DA SAN SOSTI AL LAGO DI TARSIA (39 km)

Il terzo percorso della Ciclovia dei Parchi della Calabria, nel territorio del Pollino, conduce da San Sosti alla Riserva naturale Lago di Tarsia lungo 39 km con 230 metri di dislivello.

Serve buon allenamento anche qui, ma la difficoltà è minore. Salutato l’apprezzato Santuario del Pettoruto e i boschi di castagno di San Sosti, a 360m sul livello del mare, scendiamo dalla SP123 costeggiando i fiumi Rosa ed Èsaro, superiamo Mottafollone e Pianette, frazione di Roggiano Gravina.

Da qui si plana lungo la SP270 fino a quota 60 metri per raggiungere Ferramonti, sede del più grande campo di concentramento italiano di epoca fascista e oggi ospita il Museo della Memoria.

Pedalando per altri 7 km su un tratto pianeggiante si arriva alla Riserva naturale Lago di Tarsia, lungo il corso del fiume Crati:il panorama vale la pedalata.

Avete già esplorato il Parco nazionale del Pollino? Ci tornereste in bicicletta? Se avete già pedalato su queste strade, che suggerimento dareste a chi si appresta a scoprirle?

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