Più ciclabili, meno sharing: così nel 2020 le città hanno reagito al Covid 

2 anni fa •  2 minuti di lettura
Il sesto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, promosso da Confindustria ANCMA e Legambiente, ha fotografato le politiche locali a favore di ciclisti e motociclisti in 106 municipi

Il boom delle piste ciclabili, il calo del bike sharing, l’attenzione ai parcheggi e il miglioramento alla sicurezza in bici. 

Sono alcuni dei focus emersi dal sesto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, ricerca promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente, elaborato dalla società di consulenza Ambiente Italia.

L’Osservatorio Focus2R ha fotografato le politiche locali in favore di ciclisti e motociclisti in epoca Covid: i risultati del monitoraggio presentato nelle scorse settimane sono infatti il frutto di un questionario rivolto nel corso del 2020 a 106 municipi, cui hanno risposto 94 amministrazioni.

CRESCONO LE PISTE CICLABILI E IL SERVIZIO DI TRASPORTO BICICLETTE SUI MEZZI PUBBLICI

Le buone notizie per la mobilità a pedali arrivano soprattutto dal settore delle infrastrutture ciclabili: sono 31 infatti i Comuni che hanno realizzato complessivamente 224,5 km di nuove piste dedicate. 

Gran parte delle amministrazioni locali intervistate ha introdotto più di 2 km di tracciati ciclabili, in sette sono andate oltre i 10 km. 

La disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km orari ha raggiunto nel 2020 i 9,5 metri equivalenti, crescendo di un quarto rispetto al 2015, primo anno di rilevazione del Focus2R. 

È aumentato anche il numero di Comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici, 52 per cento, in lieve aumento rispetto al 2019 e in netta crescita rispetto ai 31 punti percentuali di sette anni fa.

DOVE SI PUÒ CRESCERE: POSTAZIONI DI INTERSCAMBIO BICI E PUNTI DI RICARICA DELLE E-BIKE

Resta pressoché invariato il dato delle amministrazioni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74 per cento), oppure presso scuole e università (80 per cento).

C’è bisogno di un cambio di “marcia”, invece, per quanto riguarda i punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita. La percentuale delle città attrezzate è scesa al 33 per cento, con un calo annuo di due punti.

Le città più virtuose in tal senso sono Trento e Padova, nelle quali si concentra l’80 per cento dei punti di ricarica, rispettivamente 320 e 312. Di contro, in 13 comuni su 23 non si va oltre i cinque punti di ricarica e solo in sei casi se ne registrano oltre dieci.

MILANO REGINA DEL BIKE-SHARING, MA CALANO PRELIEVI E PERCORRENZA ASSOLUTI

Prosegue anche l’investimento dei Comuni sul bike sharing: il 54 per cento delle realtà monitorate dall’Osservatorio ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette, con una flotta complessiva di circa 35 mila mezzi

Nel 2020 Milano si è confermata “regina” del bike sharing, con oltre 4,3 milioni di prelievi annui. Alle sue spalle, tutte sotto al milione, Brescia, Firenze, Torino e Bologna. 

In netto calo, però, rispetto al 2019, sia il numero di prelievi totali, sia la percorrenza: è evidente l’incidenza del lockdown di primavera, ma anche un maggiore scetticismo nei confronti di mezzi condivisi in un momento delicato sul piano epidemiologico.

Avete cambiato il vostro modo di muovervi e il vostro approccio con la bici in città dall’inizio della pandemia?

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