Un “viaggio nel tempo” in mountain bike fra i borghi della Val Fiorentina

2 anni fa •  2 minuti di lettura
All'ombra del Monte Pelmo, un itinerario di media difficoltà di 21 km tocca torrenti, malghe, l'antico confine di stato e un villaggio abbandonato dopo l'alluvione del 1966

Pedalare in Val Fiorentina vuol dire viaggiare nel tempo, oltre che nella natura.

All’ombra del Monte Pelmo, ai margini del Sistema Dolomiti Unesco n. 1, la storia dell’uomo ha lasciato tracce sin dal quinto millennio avanti Cristo.

Dall’Uomo di Mondeval alle iscrizioni romane, dalle Miniere del Fusil alle guerre mondiali: ancora oggi le vicende umane e sono visibili in questi luoghi segnati da una natura incantevole, fra boschi e torrenti, prati e laghi.

Oltre ai grandi eventi e alle grandi ere del mondo, c’è però una storia quotidiana che ad essi si intreccia e si amalgama nel tour per mountain bikeLa Val Fiorentina e i suoi borghi”.

Si tratta di uno dei percorsi suggeriti dalla Pro Loco Val Fiorentina, 21 km di media difficoltà su strada asfaltata, sterrato e prati, ideale da affrontare fra la tarda primavera e l’autunno più dolce.

Partenza e arrivo sono fissati al parcheggio degli impianti di risalita a Pescul.

IN BICI FRA I BORGHI DI SELVA DI CADORE E COLLE SANTA LUCIA, CON START E ARRIVO A PESCUL

Il tour panoramico in bicicletta fra i borghi della Val Fiorentina porta ad attraversare i molti borghi dei comuni di Selva di Cadore e Colle Santa Lucia.

Dal piazzale degli impianti di risalita di Pescul risaliamo lungo la strada bianca numero 569, fino a raggiungere il bivio della Costaza a quota 1568 metri slm. Una piacevole discesa ci porta quindi a Fiorentina, un villaggio abbandonato dopo l’alluvione del 1966.

Si torna poi su strada asfaltata e si ricomincia a salire, per alcuni tornanti, fin sotto la piazza di Selva di Cadore.

A cento metri dalla chiesa, svoltiamo a sinistra per la frazione di Villa, e da lì giù alle case di Codalonga. Superato il torrente che, fino al 1918, rappresentava il confine di stato tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico, ci arrampichiamo lungo una salitella fino a Pian di Colle Santa Lucia.

SPETTACOLO DELLA NATURA, DIVERTENTI RAMPE E IL SENTIERO FINALE FRA I PRATI

Sulla destra, al lato opposto della statale, “El troi dei Siori” conduce fino al caratteristico villaggio di Posalz, fatto di case in pietra e legno e operosi fienili, immersi in un paesaggio verdeggiante e fiorito.

Da Posalz si scende fino ad incrociare la statale del Passo Giau: pedaliamo per qualche metro su asfalto, superando un ponte, fino all’indicazione per Rova – Zardin.

Alla vista delle prime case, prepariamo i muscoli per la ripida rampa sulla sinistra, che dopo un po’ però spiana fino a Pien Dare (1652m slm) e infine si trasforma in una altrettanto ripida discesa verso l’Andria.

Arrivati al villaggio si prosegue sulla sinistra e dopo il Pont de Tofol si risale sulla sinistra per una strada asfaltata che supererà Malga Pien de Vacia fino a località Piera de l’Aut, a quota 1756 metri sul livello del mare.

L’ultima discesa di giornata porterà le nostre mountain bike fino a località Palui dove, sulla destra, lungo un sentiero fra i prati arriviamo a Pescul, a completare il nostro anello.

Fra gli altri, suggestivi itinerari per MTB in Val Fiorentina c’è quello sulle tracce dell’Uomo di Mondeval, con partenza e arrivo a Selva di Cadore: scoprilo qui.

E voi, conoscevate la Val Fiorentina?

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