Bici più impianti di risalita, il Giro del Latemar in MTB è davvero per tutti

2 anni fa •  2 minuti di lettura
Il tour di 42,9 km passa per punti iconici come il Rosengarten e il lago di Carezza, fra rocce e pinnacoli, prati fioriti e boschi. L'utilizzo di cabinovia e seggiovia lo rende fruibile anche ai neofiti

Quando un uomo in bicicletta incontra un impianto di risalita, l’uomo con la bicicletta è un uomo felice. Il perché è facilmente intuibile: l’abbinamento permette anche a ciclisti e biker meno allenati di poter arrivare a quote importanti, per ammirare panorami altrimenti godibili solo in foto.

Succede anche nell’area del Latemar, gruppo montuoso dolomitico fra i famosi e affascinanti del mondo, la cui cresta segna il punto di contatto fra le province di Trento e Bolzano. Fra le strade e i sentieri della zona si snoda il Giro del Latemar che, grazie agli impianti di risalita (con trasporto bici incluso nel biglietto), offre i suoi panorami incantati a un pubblico sempre più ampio di ciclofili.

UNO SPETTACOLARE ITINERARIO DOLOMITICO FRA ROCCE, PINNACOLI E SCENARI DA FIABA

Fra la Val di Fiemme, Obereggen e la Val di Fassa, a cavallo (di una bici) fra Trentino e Alto Adige: il Giro del Latemar in MTB offre sia ai neofiti, sia ai professionisti del mezzo un itinerario spettacolare di 42,9 km sulle Dolomiti, impreziosito da accoglienti punti ristoro.

Lungo il percorso si ammirano il Rosengarten, dolomitico “Giardino delle rose”, le rocce e i pinnacoli del Latemar, le trasparenti acque del Lago di Carezza: uno scenario da fiaba che tocca Pampeago, Moena, Predazzo, Gardonè e Passo Feudo.

CABINOVIA, SEGGIOVIA E POI VERSO IL LAGO DI CAREZZA FRA BOSCHI E PRATI FIORITI

Il senso di marcia consigliato per l’itinerario, sul sito ufficiale dello Ski Center Latemar, è quello orario. Da Predazzo si raggiunge Gardonè (a 1650 metri slm) in cabinovia, per poi arrivare in seggiovia fino a Passo Feudo (2169m): è il punto più alto del percorso, da cui si scende poi a Pampeago in bici su un sentiero di montagna, fino ai rifugi Zischg e Ganischger.

Da lì il tracciato prosegue su strada asfaltata, attraverso i boschi dell’Alto Adige, fino a imboccare un tunnel in discesa verso Obereggen. Il tracciato prosegue su strada sterrata fino alla località Bewallerhof: qui inizia un breve tratto in salita, poi per 5 km si pedala con una piacevole pendenza fra bosco fitto e prati fioriti.

Costeggiando la strada provinciale, si raggiunge l’iconica conca del lago di Carezza dov’è impossibile non fermarsi a bocca aperta.

L’ASCESA AL PASSO DI COSTALUNGA, POI GIÙ VERSO MOENA E PREDAZZO

Meglio non scommetterci su: la visione del Latemar specchiato nelle verdi acque della conca è un’autentica meraviglia. Un’opera d’arte della natura, senza Sindrome di Stendhal: gli effetti sono solo benefici e accompagnano l’ascesa sulla strada statale verso il Passo di Costalunga.

Una volta scollinati, sulla destra, seguendo le indicazioni per Malga Secine, lungo la strada forestale torniamo verso valle all’abitato di Moena. Da qui, seguendo le indicazioni della pista ciclabile, proseguiamo fin quasi a Predazzo. Lungo il tracciato si scorge la cabinovia degli impianti di risalita.

Il percorso del Giro del Latemar in MTB, comunque, può essere adattato in base al punto di partenza scelto. Partendo da Pampeago, si può salire al rifugio Zischg con la seggiovia Latemar; partendo da Obereggen, ci si trova subito in mezzo al bosco. In ogni caso, consultare gli orari degli impianti è sempre la soluzione giusta. 

Avete già apprezzato le meraviglie del Latemar in sella a una bici? Raccontateci la vostra esperienza!

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