Il ruolo della bicicletta e delle ciclovie nell’Atlante della mobilità dolce

2 anni fa •  2 minuti di lettura
Grazie alle tecnologie digitali, RFI e AMODO hanno presentato una nuova formula di geografia collaborativa per mappare stazioni, percorsi ciclopedonali, parchi e beni storici e costruire un modello di mobilità sostenibile

Come contribuire alla mobilità slow e incentivare il turismo sostenibile, lungo ciclovie e greenway, ferrovie e sentieri? Sono tante le soluzioni, incanalate in progetti e iniziative che si vanno via via moltiplicando, con la bicicletta sempre protagonista. L’ultima è l’Atlante della mobilità dolce in Italia, sviluppato sui big data per mettere in relazione le infrastrutture della mobilità dolce con il patrimonio storico, artistico e naturalistico presente su tutto il territorio nazionale. 

Promossa da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) e dalle 29 associazioni che compongono l’Alleanza per la Mobilità Dolce (A.MO.DO.), l’iniziativa permetterà di sperimentare una nuova formula di geografia collaborativa. Questa sarà basata sulle tecnologie digitali, per mappare stazioni, percorsi ciclopedonali, borghi, parchi e beni storici e puntare a un modello di mobilità sostenibile, integrata e diffusa sul territorio, a sostegno del turismo e dell’economia locale e delle aree interne.

L’Atlante della mobilità dolce vuole supportare il rilancio del turismo di prossimità, slow e sostenibile per riscoprire e valorizzare le eccellenze italiane, con la bicicletta sempre più protagonista, anche a braccetto con altri “alleati”.

INTEGRARE LA RETE DI MOBILITÀ DOLCE CON PARCHI, BORGHI E BENI STORICI E PAESAGGISTICI

È il primo compendio nel suo genere a comprendere in modo integrato la rete di cammini, ciclovie, ferrovie turistiche, parchi, borghi, beni storici e bellezze paesaggistiche presenti in tutta Italia.

Durante il primo anno le attività si sono concentrate sullo studio, il rilevamento e l’integrazione delle informazioni sulle infrastrutture, l’individuazione degli “hub dell’intermodalità dolce” funzionali ai servizi di interscambio tra treno, bicicletta e cammini, la condivisione di banche dati e l’utilizzo dei rispettivi sistemi informativi GIS delle reti di mobilità attiva e dolce e dei luoghi di attrazione dislocati sul territorio, correlati al fitto reticolo delle stazioni.

L’Atlante racchiude una preziosa raccolta di informazioni, utile a orientarsi fra innumerevoli siti di interesse storico e culturale presenti nelle vicinanze delle stazioni. Un pratico strumento di divulgazione in grado anche di orientare valutazioni, scelte e soluzioni di Istituzioni ed Enti Locali nello sviluppo della mobilità dolce nei propri territori. 

I NUMERI DELL’ATLANTE: 18.000 KM FRA GREENWAY E CICLOVIE

La prima edizione dell’Atlante della Mobilità Dolce in Italia, di prossima pubblicazione, contiene la mappatura di oltre 3.000 stazioni ferroviarie attive, 28 linee ferroviarie turistiche attive o in progetto (circa 1.300 km), circa 900 borghi delle reti AMODO (dalle Bandiere Arancioni ai Borghi più Belli d’Italia), circa 12.000 km di sentieri, 83 cammini (per un totale di 23.000 km), 1.656 aree protette per circa 100.000 km quadrati, 55 siti Unesco.

Sul fronte bicicletta, sono stati mappati oltre 18mila km di greenway e ciclovie, esistenti e in progetto. Nello specifico, si tratta di 37 greenways, 3 itinerari Eurovelo, 10 ciclovie turistiche nazionali, 20 itinerari Bicitalia

A tutte queste reti, si aggiungono 50 linee ferroviarie locali in esercizio di straordinaria bellezza che attraversano le aree interne ed i territori italiani, che sono state denominate da RFI e AMODO come “Linee del paesaggio” da proporre per il turismo slow.

Qual è la tua esperienza da cicloturista lungo greenway e ciclovie per raggiungere borghi, aree protette e patrimoni Unesco? Raccontacelo nei commenti.

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