Trentuno milioni di presenze, quasi 4 miliardi di euro di indotto. È questo il “peso” dei viaggiatori in bicicletta sul turismo italiano nel 2022, secondo quanto stimato dal 3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia, redatto da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e promosso con Legambiente.
Presentati al Bike Summit di Vasto, evento ospitato dal GAL Costa dei Trabocchi, i dati sono focalizzati su quanti trascorrono la vacanza in bicicletta e hanno evidenziato come il cicloturismo sia protagonista del percorso di recupero del turismo verso i livelli pre-pandemia.
I FLUSSI INTERNAZIONALI E L’IMPATTO ECONOMICO DEL CICLOTURISMO
In base ai dati più recenti elaborati da Isnart, per il 2022 è possibile stimare 31 milioni circa di presenze attribuibili ai cicloturisti, pari al 4 per cento di quelle totali registrate in Italia fino a questo momento; dati parziali ma incoraggianti, che indicano una ripresa di questo segmento turistico, sensibilmente corroborato dai flussi internazionali.
Anche l’impatto economico del fenomeno cicloturistico è rilevante; la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti è stimata per il 2022 in quasi 4 miliardi.
LA BICICLETTA, MEZZO PER UN TURISMO SOSTENIBILE A CONTATTO CON LA NATURA
Il 2022 sta segnando, in particolare, un progresso dei cosiddetti cicloturisti “puri”, per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione; si stimano per quest’anno 8,5 milioni di presenze turistiche.
Complessivamente, è stato osservata una maggiore domanda di vacanza attiva, in cui l’uso della bici ha un ruolo primario; una tendenza accelerata dalla pandemia, che ha stimolato la ricerca di destinazioni meno affollate e forme di turismo sostenibili e a maggior contatto con la natura.
L’IDENTIKIT DEL CICLOTURISTA: ETÀ, ISTRUZIONE, SPESA
Il cicloturismo è un fenomeno trasversale che accomuna tutte le fasce di età. La maggior parte dei cicloturisti puri appartiene alla generazione dei Millennial (il 41%) e alla Generazione X (il 30%). Quindi, oltre i due terzi si collocano nella fascia di età che va dai 26 ai 57 anni. Percentuali inferiori si registrano tra i giovanissimi (il 10% appartiene alla Generazione Z) e tra i più anziani (16%).
Per l’industria della ricettività turistica il cicloturista è un cliente molto ricercato. Istruito (l’84% ha almeno il diploma), occupato (il 77%) e con buona situazione economica. Per il viaggio, un cicloturista puro italiano spende in media 95 euro, mentre uno straniero arriva a spenderne 215.
Per l’alloggio, invece, l’italiano spende in media 48 euro al giorno contro i 59 di chi proviene dall’estero. Gli italiani primeggiano però sugli stranieri per le spese accessorie: 70 euro contro 68.
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