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In bici per noi stessi e per la Terra: il benessere secondo Bike Therapy

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Il progetto portato avanti da Elena Giardina promuove la cultura della bicicletta e dei suoi benefici non solo individuali, ma anche collettivi in termini ambientali e di qualità della vita

Pedalare può migliorare noi stessi, ma anche il mondo che ci circonda. Perché la bicicletta, oltre a essere uno strumento di benessere, esplorazione e conoscenza, può avere il potere di influenzare qualsiasi settore, portando cambiamenti profondi per la collettività. Una cura per tutti i mali. È questa l’idea che ha portato alla nascita di Bike Therapy, l’iniziativa della giornalista ed economista ambientale Elena Giardina.

Obiettivo: promuovere la cultura della bicicletta come strumento di benessere individuale e mezzo per entrare in contatto e in empatia con l’ambiente che ci circonda. Bike Therapy è filosofia del benessere per rigenerare mente e corpo in armonia con il territorio e la natura, attraverso quel potentissimo mezzo di comunicazione che è la bicicletta.

CORPO, MENTE, TERRA: LE TRE DIMENSIONI DEL BENESSERE

Benessere è un sostantivo indeclinabile, ma al contempo è uno stato, una condizione di salute o agio che può avere varie cause e può essere applicato a differenti sfere. Sono tre, nel caso di Bike Therapy: benessere della mente (Mind Wellness), del corpo, della Terra. I benefici per il corpo sono ben chiari a chi va in bici: pedalare aiuta il sonno, protegge il cuore, rispetta le articolazioni, diminuisce l’affaticamento, fa bene all’armonia con noi stessi e allunga la vita (2/3 anni in più per le donne, 4/5 anni per gli uomini).

Ma pedalare fa bene anche alla mente, abbassando lo stress e diminuendo la depressione. Per questo Bike Therapy propone pacchetti di escursioni in bicicletta curative in percorsi protetti immersi nella natura. Un servizio rivolto a singoli ma anche psicologi, docenti, educatori e professionisti che curano la depressione e le dipendenze. Insieme al maestro di yoga Vincenzo Citto, inoltre, è stata sperimentata la prima esperienza di bike therapy più yoga.

PEDALARE PER L’AMBIENTE E PER IL FUTURO

Last but not least, l’ambiente. Benessere per la Terra, nell’ottica di Bike Therapy, vuol dire scoprire il piacere del viaggio lento, sposare il turismo sostenibile e le produzioni consapevoli, gustare cibi genuini e godersi la natura rispettandola. I tour cicloturistici proposti hanno come cardini i valori di ecosostenibilità, tutela dell’ambiente e degli animali. Parole e fatti, come la campagna di sensibilizzazione #PedalaXlaTerra, una challenge fotografica in cui i ciclisti e ciclofili sono stati invitati a raccogliere i rifiuti per strada e buttarli negli appositi contenitori, quando possono e vogliono, con la finalità di aiutare l’ambiente, la sua e la nostra salute.

Quest’anno invece il progetto cardine “Naturalmente in Bicicletta”, uno dei punti di forza di Bike Therapy, è stato presentato sia nelle scuole di Torino e del Piemonte, sia in quelle di Messina e realizzato in collaborazione con Simone Conte, presidente e fondatore dell’associazione GreenTo APS – Circolo Legambiente. Fine della proposta formativa è stimolare le giovani generazioni alla cittadinanza globale, alla sostenibilità, al patrimonio culturale, attraverso l’uso della bicicletta come strumento di terapia ambientale e urbana per un futuro sostenibile e vivibile.

Andare in bicicletta – spiega la fondatrice di Bike Therapy – è uno di quei piaceri di una volta che hanno il diritto di ritornare perché insostituibili. Dalla sella della bicicletta vediamo il mondo in modo un po’ diverso, lo cogliamo in un certo senso dall’alto. Muovendoci ad una velocità che ci consente di leggerlo bene, lo gustiamo nei suoi particolari e possiamo soffermarci su dettagli interessanti e suggestivi”.

E voi, qual è la scoperta più bella che avete fatto andando in bicicletta?

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