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L’Adriabike fra Venezia e Padova lungo le ville della Riviera del Brenta

2 minuti di lettura
Parte dello spettacolare itinerario transnazionale italo-sloveno, il tragitto fra le due città è l'occasione per riscoprire uno degli storici luoghi di villeggiatura delle famiglie patrizie venete

Cosa affratella il massiccio del Tricorno, in Slovenia, e il mare Adriatico, con le sue spiagge e le sue lagune? Qual è il fil rouge che unisce la cultura mitteleuropea a una città che ha avuto una grande importanza nella storia antica del Mediterraneo? Indovinato: la bicicletta.

Parliamo della ciclovia Adriabike, parte delle ciclovie europee Eurovelo 8, che porta da Kranjska Gora a Ravenna lungo le località più suggestive del confine italo-sloveno, toccando multiformi espressioni della natura (le Alpi Giulie, l’Altopiano del Carso) e città d’arte come Koper, Trieste, Venezia e Padova, con le vie d’acqua (la Sava, l’Isonzo, il Delta del Po) come compagne di viaggio.

Un viaggio che richiede ben tre settimane per essere gustato appieno a fondo. A ciascuna, è dedicato un itinerario: La via verde smeraldo (360 km) da Kranjska Gora a Trieste, La via della Serenissima (358,2 km) da Koper a Venezia, La via dei mercanti e dei burci (348 km) da Venezia a Ravenna.

Ciascun itinerario è diviso in tappe: scopriamo la Riviera del Brenta, percorso di 50 km da Venezia a Padova, su strade secondarie poco trafficate, piste ciclabili sterrate e asfaltate, una pedalata in quello che per secoli è stato l’ideale luogo di villeggiatura delle più importanti famiglie patrizie venete, tanto da essere considerato l’ideale prolungamento del Canal Grande.

DAL PONTE DELLA LIBERTÀ ALL’ISOLA BASSA DI DOLO (29 km)

Si parte dal Ponte della Libertà a Venezia e si pedala verso il sottopassaggio della stazione di Mestre, al km 11. Si attraversa il centro di Marghera su ciclabili urbane e poi, al km 14,7, si gira a sinistra al semaforo verso i modernissimi centri commerciali della città.

Attraversata l’affollata via Romea, pedaliamo a fianco del canale Brentella-Lusore, transitando accanto a una torre ottocentesca dagli elementi neogotici e poi al coevo Forte Tron, fino a giungere nel centro di Oriago, citata da Dante nel V canto del Purgatorio. Qui inizia la risalita del Naviglio del Brenta, che per secoli era solcato dal Burchiello, la barca che collegava Venezia a Padova. 

Lungo la destra orografica del fiume, ci scorrono accanto le celebri ville. Al km 23 ammiriamo il bel monastero delle Agostiniane, poi superiamo il municipio di Mira per pedalare verso la villa secentesca Ferretti-Angeli (km 28,1), progettata da Vincenzo Scamozzi, e la suggestiva “isola bassa” di Dolo, coi suoi mulini e il monumentale squero cinquecentesco (km 29).

DALL’ISOLA BASSA DI DOLO AL PRATO DELLA VALLE DI PADOVA (21 km)

La “regina” delle ville venete ci aspetta un po’ più avanti: si trova al km 34,8 della nostra pedalata la Villa Pisani di Stra, museo nazionale che conserva celebri affreschi di Giambattista Tiepolo, circondata da un sontuoso parco con siepi, orangerie e serre.

Attraversato il canale, passato il Brenta, al km 36,3 ci si immette sull’argine sinistro del Piovego per sfiorare, a Noventa Padovana, la Villa Giovanelli-Colonna, circondata da un ampio parco, dotata di scalinata monumentale e di un pronao classico.

Al km 45,1 si arriva all’altezza della conca di navigazione di Voltabarozzo, dove inizia il canale Scaricatore, meta di numerosi runner padovani. Manca poco per il centro di Padova: la porta d’accesso è via Sanmicheli (km 47,7), la meta finale dell’itinerario Riviera del Brenta è invece Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa.

Si parte da Venezia, si arriva a Padova: cosa ci suggerite di visitare in queste due città, naturalmente in bicicletta? Suggeritecelo nei commenti!

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