Terre pregiate coltivate a frutteti e vigneti, borghi operosi e un fiume che ne ha scritto la storia.
È questa la cartolina in movimento offerta dalla ciclabile della Valle dell’Adige, una pedalata nel cuore del Trentino, che collega le province di Bolzano in Alto Adige e Verona in Veneto.
È la pista più lunga della rete ciclabile provinciale, e con i suoi 81,6 km taglia da nord a sud il territorio di riferimento.
Un’antica terra di confine, dove il territorio fotografa la memoria dei luoghi e dove la ciclovia scorre su vecchie strade arginali, fra i fruttuosi campi, protetta dal traffico per la quasi totalità del percorso.
Il dislivello totale, 250 metri in salita e 125 in discesa, rende la Ciclabile della Valle dell’Adige ideale per le famiglie e per chi cerca una scampagnata senza grandi asperità.
DAI CONFINI CON L’ALTO ADIGE AL CUORE DI TRENTO, FRA ANTICHI USI E VINO DOC (28,1 km)
Partendo dai confini con l’Alto Adige, immediatamente a sud di Salorno, la pista alterna strade arginali e improvvise stradine rurali.
Dopo poco meno di tre chilometri ci imbattiamo in un primo bicigrill, in località Cadino; quindi, arriviamo al paese di San Michele all’Adige, scrigno della vita contadina con il prezioso Museo degli usi e costumi della gente trentina.
Qui inizia anche la diramazione della Piana Rotaliana che si inoltra nei centri di Mezzolombardo e Mezzocorona con un percorso ad anello, attraversando le zone vocate alla produzione del Teroldego Rotaliano DOC, prezioso vino autoctono.
Continuando invece a pedalare sulla pista principale, dopo aver superato Lavis (“tetto” della ciclabile a 230 metri slm), giungiamo alla città di Trento.
DA TRENTO A ROVERETO TRA MUSEI, FORTEZZE E ANTICHI PORTI FLUVIALI (26,6 km)
Ci accoglie, in alto sulla destra oltre l’Adige, come una severa sentinella, il Mausoleo del Battisti. La città val bene una sosta, con i suoi monumenti e i suoi musei fra cui il MUSE e il Castello del Buonconsiglio.
Ripartiamo dal Ponte San Lorenzo, dove il Lungadige da Giacomo Leopardi diventa Monte Grappa. In direzione sud, lasciamo la periferia cittadina e ci immergiamo nella campagna del fondovalle.
Dopo aver percorso otto chilometri si arriva a Besenello, paesino sovrastato dal colle che ospita l’imponente Castel Beseno. La più grande fortezza medioevale della regione, eretta a guardia dell’Adige, ospita oggi esposizioni museali e d’estate è il teatro di spettacolari rievocazioni storiche.
Il terzo bicigrill lungo il tragitto è quello di Nomi: è attrezzato con bar, punto informazioni, fontana e servizi igienici.
Meta di questa seconda parte della Ciclabile della Valle dell’Adige è Rovereto, seconda città del Trentino, impreziosita da musei, a cominciare dal MART, e da un affascinante centro storico.
Lungo la pista ciclabile troviamo il quartiere di Borgo Sacco, già importante porto fluviale sul fiume Adige.
FRA ROVERETO A BORGHETTO (27,2 km) TENTAZIONI GARDESANE E UN MANIERO AFFRESCATO
Al km 60 della ciclabile, all’altezza di Mori, lungo la sponda destra del Canale Montedison, si diparte un’altra pista che attraversa l’abitato e volge verso il Lago di Garda.
Continuando lungo il corso dell’Adige, sul fondo della Vallagarina, troveremo invece i paesi di Chizzola di Ala e Pilcante e poi l’abitato di Vò Destro, frazione di Ala, dominata dalla mole del Castello di Sabbionara d’Avio.
Con la sua poderosa cinta muraria, le cinque torri e gli incantevoli cicli di affreschi di scuola veronese “La parata dei combattenti” e “La stanza dell’amore”, il castello è uno dei più noti, antichi e suggestivi monumenti fortificati della provincia.
Miglior arrivederci non potrebbe esserci, al Trentino: dopo cinque chilometri si giunge infatti a Borghetto, dove la pista ciclopedonale della valle dell’Adige conclude il suo percorso e inizia la provincia di Verona.
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