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“Italia in bici” Repower e IULM raccontano il cicloturismo e le sue grandi potenzialità

2 anni fa •  3 minuti di lettura
Il nuovo report Repower, realizzato in collaborazione con l’Università IULM, stila il decalogo della ciclovia “perfetta”, tracciando una roadmap per gli stakeholder che vogliono potenziare la propria offerta nel cicloturismo e il successo delle proprie destinazioni

Uno dei trend del momento e una delle più grandi opportunità destinate a segnare il presente e il futuro turistico del nostro Paese: il cicloturismo come alternativa di mobilità sostenibile è al centro della prima edizione del report “Italia in Bici: scenari, protagonisti e indotto”, realizzato da Repower e Università IULM.

Quella della bicicletta non è una semplice moda, e l’impennata del settore coincisa con il picco della pandemia ha accelerato un processo ormai in corso da anni: la crescita della bicicletta come alternativa di mobilità sostenibile, e la sua definitiva esplosione come esperienza centrale del prodotto turistico di destinazioni grandi e piccole, in Italia e in tutti i paesi considerati destinazione turistica.

Un movimento dal forte impatto culturale quanto economico, e quanto mai meritevole di un’analisi approfondita proprio in vista delle opportunità che il Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza (PNRR) potrà offrire alle destinazioni che vorranno cambiare il volto della loro accoglienza per una categoria di visitatori che, fra veri e propri turisti in bici e coloro che scelgono la bici per vivere esperienze in loco, rappresenta una fascia sempre più ampia ed economicamente rilevante. 

Cicloturismo e impatto economico: chi pedala vince 

Prima della pandemia di COVID-19, nel 2018, il movimento dei viaggiatori in bici in Europa produceva un impatto economico stimato in 44 Miliardi di euro, già superiore al comparto delle crociere: un dato impressionante che certamente ha trovato ulteriore impulso nell’ultimo biennio, anche grazie all’ingresso di nuove fette di utenti in questa forma di turismo. 

Il fenomeno della e-Bike, con il suo +44% di vendite in Europa nel 2020 in confronto all’anno precedente, è senz’altro uno dei principali driver di questo processo, dando ulteriore impulso ad un mercato di settore che fa registrare cifre da sogno, a dispetto delle sfide rappresentate dalle difficoltà della supply chain.

L’impatto del boom della bicicletta non è quindi solo culturale e sociale, ma anche economico, e le sue opportunità, anche in vista delle risorse del PNRR, dovranno essere al centro delle strategie di sviluppo delle località, e della visione dei player economici, a cominciare dai singoli imprenditori del turismo. 

Centrale è la creazione e lo sviluppo delle cosiddette ciclovie, itinerari ciclabili a medio-lunga percorrenza, frutto tanto del disegno di nuove e recupero di vecchie direttrici dismesse.

I benefici delle ciclovie: non solo salute

Quali sono e come si misurano i vantaggi di una ciclovia? I fattori da considerare sono molteplici, ma i macro-indicatori sono già eloquenti.

Secondo i dati del report “The Benefits of Cycling (2018) dell’ECF (European Cyclists’ Federation) un maggiore utilizzo della bicicletta condurrebbe a un risparmio in spese sanitarie fino a 110 miliardi di euro e di 3 miliardi di litri di carburante annui e altrettanti grazie alla riduzione di inquinamento ambientale e acustico. Le ciclovie decongestionano anche le strade trafficate, con un risparmio stimabile in 6,8 miliardi di euro l’anno.

Il decalogo delle ciclovie e la strada verso un paese ciclabile 

Nell’ordinamento italiano manca una definizione normativa di ciclovia, ma l’analisi delle esperienze di successo, in Italia e in Europa, ha consentito a Repower e IULM di delineare il framework di una ciclovia competitiva sullo scenario dell’offerta turistica: un decalogo di caratteristiche essenziali, una vera e propria checklist per guidare chi vuole credere e investire nel cicloturismo. 

Il report conduce nell’analisi dei diversi profili di ciclisti, delle loro caratteristiche e soprattutto delle tre macroaree chiave – interesse del percorso, sicurezza e fruibilità – e nell’individuazione di target specifici per i progetti di sviluppo, basandosi tanto sulle caratteristiche dei luoghi quanto sui flussi di clientela da intercettare. Questa analisi parte da un dato di fatto: la forte digitalizzazione del cicloturista e del ciclista, indubbiamente una grande opportunità in termini di offerta turistica e comunicazione profilata. 

Vuoi saperne di più? Vai su italiainbici.repower.com per scoprire il report

Commenti

1 commento trovati

  1. […] a quanti scelgono l’intermodalità per gli spostamenti quotidiani. Come analizzato dal report “Italia in bici: scenari, protagonisti e indotto” di Repower in collaborazione con IULM, garantire soluzioni intermodali tra bicicletta e sistemi […]

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