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L’Oscar del cicloturismo va alla Romagna, sul podio Marche e Lombardia

2 anni fa •  3 minuti di lettura
Primo posto agli Italian Green Road Awards al Grand Tour della Valle del Savio, 190 km fra la costa adriatica e l'Appennino. Da esplorare anche le Strade di Marca e la Ciclabile Valchiavenna

Nel 2021 la gara alla (ciclovia) più bella del reame – o, meglio, d’Italia – si era conclusa con un insolito ex-aequo fra la Ciclovia dei Parchi della Calabria, 545 km da nord a sud lungo la dorsale appenninica attraverso Aspromonte, Sila, Pollino e Serre, e la Green Road dell’Acqua, 143 km fra Cadino di Faedo e Trento, toccando il fiume Adige, il lago di Garda e altri corsi e specchi minori.

Quest’anno sul gradino più alto del podio degli Italian Green Road Awards è salito un solo itinerario, il Grand Tour della Valle del Savio, percorso ad anello che unisce la costa adriatica all’Appennino Tosco-Romagnolo. Secondo posto per Strade di Marca nelle Marche, terzo per la Ciclabile Valchiavenna in Lombardia.

All’Oscar italiano del cicloturismo, conferito ogni anno alle “green road” delle regioni che promuovono le due ruote con servizi mirati al turismo lento, sono state premiate anche la Green Road delle Dolomiti (Provincia autonoma di Trento) e la Ciclovia dell’Ofanto (Regione Puglia).

IL GRAND TOUR VALLE DEL SAVIO, DALLA RIVIERA ALL’APPENNINO

Adatto agli sportivi ma anche ai proverbiali “ciclisti della domenica”, il Grand Tour Valle del Savio è itinerario ad anello di 172,4 km che può essere iniziato da ognuno dei sei comuni dell’Unione Valle Savio: Cesena, Montiano, Mercato Saraceno, Sarsina, Bagno di Romagna, Verghereto.

Il dislivello complessivo è di 3.332 metri, le pendenze massime sono del 15,2 per cento in salita e del 14,6 per cento in discesa. Lungo il percorso sono presenti numerosi servizi per il ciclista: noleggio, bike sharing, punti di rifornimento acqua, servizio assistenza e punti di assistenza autonoma, colonnine di ricarica elettrica, pronto intervento e trasporto bagagli. 

STRADE DI MARCA, DOVE L’UNIONE FA LA FORZA

Cinque vallate, ventisei Comuni (dai quattro iniziali), più di 200 servizi dedicati e bike friendly fra noleggio bici, fontane, ciclofficine, bicigrill e info point. Del progetto Strade di Marca ha impressionato, assieme alla qualità di percorso e infrastrutture, anche la capacità di coinvolgimento degli organizzatori.

Il percorso permanente misura 112 km e si sviluppa fra tratti in asfalto (su strade a bassa percorrenza), strade bianche, argini e lungolago, toccando una serie di “borghi più belli d’Italia” abbracciando la Val di Chienti, la Val Potenza, la Val del Fiastra, la Vallesina e la Val Tenna.

CICLABILE VALCHIAVENNA, FRA IL LAGO DI COMO E LA SVIZZERA

Sul podio dell’Oscar del cicloturismo è tornata anche la Lombardia grazie alla Ciclabile Valchiavenna, un percorso di 42 km quasi esclusivamente su asfalto che collega il Lago di Como alla Val Bregaglia, fino al confine svizzero.

Da Colico, si risale la valle raggiungendo Chiavenna, l’antico borgo di Piuro con i suoi scavi archeologici, le cascate dell’Acquafraggia e il suggestivo Palazzo Vertemate Franchi. Parte della rete Bicitalia n. 17 “Ciclovia dell’Adda”, collegata al Sentiero Valtellina e alla Ciclabile del Lago di Como, il tragitto è attrezzato con numerosi servizi per il cicloturista e numerosi punti di interscambio con treni e pullman.

I PREMI SPECIALI: IL TRENTINO C’È SEMPRE, LA PUGLIA CRESCE BENE

Uno dei due premi speciali dei Green Road Awards 2022 è andato alla Green Road delle Dolomiti, tracciato ciclopedonale di 57,7 km, quasi tutto in asfalto, in sede propria o su strade a basso scorrimento, in parte ospitato dal percorso della vecchia ferrovia Ora-Predazzo, con possibilità di collegamento con gli impianti funiviari.

Sorride anche la Puglia con il premio speciale di Legambiente, assegnato alla Ciclovia dell’Ofanto, sviluppata all’interno dell’omonimo parco naturale regionale. La ciclovia offre servizi bike friendly riassunti in una app scaricabile dal sito, comprendenti segnaletica di orientamento e indicazione dei punti di interesse storico e naturalistico, assistenza bici, cantine e agriturismi bike friendly aperti al pubblico per degustazioni. 

Vi siete già lanciati alla scoperta delle “ciclovie più belle d’Italia”? Raccontateci la vostra esperienza!

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