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L’impero, l’arte, la fede: il GRAB di Roma è una pedalata senza eguali

3 minuti di lettura
Il Grande Raccordo Anulare delle Bici è un itinerario urbano di 44 km con partenza e arrivo al Colosseo, che collega il centro e le aree periferiche in un “grand tour” fra storia e arte, da Romolo a Renzo Piano

Una calamita per i cicloturisti, un’opzione car-free per la mobilità interquartiere, un prologo ideale per una vera rete ciclabile metropolitana e interventi diffusi di rigenerazione urbana.

Disegnato su impulso di VeloLove, Legambiente e Touring Club Italia, il GRAB di Roma – ovvero Grande Raccordo Anulare delle Bici – si presenta come la ciclovia urbana più affascinante del mondo.

Un moderno Grand Tour tra asfalto, sampietrini e parchi, una lezione itinerante di storia, di arte e architettura, che da Romolo e Remo arriva a Zaha Hadid e Renzo Piano, passando per la via Appia Antica e i luoghi dei Papi.

DAL COLOSSEO AL QUADRARO (9,5 km) TRA L’ANFITEATRO FLAVIO, I PARCHI E GLI ACQUEDOTTI

A ospitare partenza e arrivo del GRAB è un luogo iconico dell’Urbe: il Colosseo. Dei 24 segmenti del raccordo ciclistico, il primo misura appena 600 metri e collega l’Arco di Costantino al Circo Massimo, lungo una via San Gregorio comunque popolata da veicoli e ai turisti. Qui nel 2015 furono ritrovati i resti di un secondo arco di Tito.

Siamo nella Storia e ci rimaniamo, pedalando sulla ciclabile che costeggia le Terme di Caracalla, dopo aver attraversato viale Aventino.

Grande bellezza anche lungo la discesa che porta sull’Appia Antica, all’altezza della chiesa del Quo Vadis, dove si narra che San Pietro in fuga da Roma abbia incontrato Gesù Cristo.

Il quarto segmento, per 1,6 km, si snoda all’interno del Parco della Caffarella, dal quale poi ci dirigiamo verso l’Arco di Travertino e verso il Quadraro, quartiere caro a Pasolini e ai Neorealisti. Si pedala su strade a scarso traffico e all’interno del Parco di Tor Fiscale, lungo i resti dell’Acquedotto Felice.

I TESORI DELLA PERIFERIA: DAL QUADRARO AL PONTE NOMENTANO (15 km)

Prima di attraversare la Casilina, ci imbattiamo in un’altra preziosa testimonianza archeologica: l’acquedotto Alessandrino (41 km), risalente al III secolo d.C.

Di là della Casilina, invece, si trova Villa De Sanctis, dominata dal Mausoleo di Sant’Elena. Nel sottosuolo, si trovano le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, recentemente riaperte al pubblico.

Marciapiedi poco frequentati e un breve tratto di ciclabile ci portano al parco di Villa Gordiani, dove si trovano resti del III secolo. Entriamo nel quartiere Prenestino – Labicano, godendoci una pedalata più tranquilla nel parco attorno alla stazione “Serenissima” (36 km).

Idem nel piacevole quartiere di Colli Aniene, dove si procede all’interno di un parco, avendo poi cura di pedalare lungo viale Palmiro Togliatti e fino a Ponte Mammolo nella parte del parcheggio centrale.

Un breve tratto su via Tiburtina, fuori dal guard rail, ci porta al sentiero di 6,1 km lungo il fiume Aniene, uno sterrato facile, paesaggisticamente bello, lungo il quale conviene comunque muoversi con una traccia gps, visti i numerosi bivi. Ci porta su via Nomentana, all’altezza del ponte dove nell’800 Carlo Magno incontrò Leone III.

DA MONTESACRO A VIA DELLE BELLE ARTI (9 km), NEL CUORE VERDE DI ROMA

Sono 4,3 i km che portano al Parco di Montesacro a Villa Ada, gran parte dei quali su una pista ciclabile che costeggia case, parchi e una ferrovia. Ci accoglie il laghetto dove tanti romani cercano riparo da afa e smog. Occhio, prima, all’incrocio sulla Salaria.

Interamente sterrato è il tratto di 2 km in leggera salita che conduce a Parco Yithzak Rabin, collegato a Villa Ada da uno scivolo in legno. Siamo in zona Parioli e raggiungiamo l’area del Bioparco (990m) dopo un tratto in sede dedicata e un attraversamento delicato su via Aldrovandi.

Breve l’attraversamento di Villa Borghese, ma nulla ci vieta di optare per una deviazione sui viali e una capatina al Pincio. Via delle Belle Arti si percorre su pista ciclabile che costeggia il Museo nazionale etrusco e la Galleria nazionale d’arte moderna.

STORIA E SPIRITUALITA’ FRA LA CICLABILE DEL TEVERE E I FORI IMPERIALI (10,5 km)

Giriamo a destra, verso Nord, su viale Tiziano, attraversiamo il Ponte della Musica e torniamo indietro lungo la Pista Ciclabile del Tevere: sarà la nostra traccia fino all’Isola Tiberina, a poco più di 2 km dal Colosseo.

Si sfiorano Castel Sant’Angelo, via della Conciliazione e, più giù, Trastevere. I ponti Cestio e Fabricio ci riportano di qua del Tevere, con attraversamento dell’Isola Tiberina, per l’ultimo “sprint” tra sampietrini e asfalto.

Gli ultimi duemila metri sono di quelli intensi: prima nel Rione Sant’Angelo che ospita il ghetto ebraico, la Sinagoga e il Teatro Marcello, poi su verso il Campidoglio piazza Venezia e Fori Imperiali, passerella d’onore verso il Colosseo.

E voi, avevate mai pensato alla bici per scoprire la Città Eterna?

Commenti

1 commento trovati

  1. […] anche per il GRAB – il Grande Raccordo Anulare delle Bici – di Roma, è stratagemma e scintilla di un […]

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