Uno scrittore statunitense definì la bicicletta la più nobile invenzione dell’umanità. Per altri, una pedalata può essere una fuga dalla tristezza, un antidoto alla malinconia, un piacere semplice che non conosce paragoni. Scoperta, evasione, metafora: la bicicletta può diventare infatti anche un mezzo per trasmettere un messaggio di speranza dopo la malattia e di ringraziamento verso coloro che hanno contribuito a debellarla.
È la storia che arriva da Dueville Vicentine, il paese del 22enne Lorenzo Rama, che dopo essere stato guarito da un sarcoma ha percorso 250 chilometri in sella alla sua bicicletta toccando Vicenza, Treviso, Jesolo e Sottomarina, prima di arrivare a Padova.
CINQUE GIORNI IN SELLA VERSO LA LAGUNA CON UN MESSAGGIO DI FORZA E RINASCITA
Cinque tappe per dimostrare forza e rinascita, per testimoniare che c’è una vita intera oltre la malattia. Ma anche l’occasione per sensibilizzare alla ricerca e raccogliere fondi a favore di quell’Istituto Oncologico Veneto (IOV) presso il quale Lorenzo si è sottoposto a intervento chirurgico e radioterapia.
“La bici è sempre stata una passione ed è giusto metterla a disposizione degli altri” il pensiero del 22enne di Dueville, che lungo il tragitto ha sensibilizzato amici vecchi e nuovi sul tema della raccolta fondi per la ricerca. Ad accompagnare e sostenere Lorenzo Rama, sul tragitto, il suo amico e compaesano Samuele Benetti, che lo ha seguito in macchina fino al mare, prima di arrivare alla tappa finale dello IOV.
LA PASSIONE PER LA BICICLETTA E IL SOSTEGNO DI MAMMA E PAPÀ
In bici alla scoperta della Laguna, in sella alla sua grande passione e alla sua sincera riconoscenza. Così Lorenzo è tornato a sorridere e a rispolverare la passione di sempre.
Sensazioni contrastanti, tra sorriso e pianto, per il ragazzo di Dueville. Da un lato, “se penso a tutto quello che c’è stato e a come sono adesso faccio fatica a trattenere le lacrime”. Dall’altro, “due anni fa sono entrato allo IOV con la faccia di un bambino terrorizzato, non sapevo nulla di quello che mi aspettava. Adesso torno con il sorriso stampato sulla faccia”.
Il giovane appassionato di ciclismo è stato affiancato, come in tutto il suo percorso di cure, da mamma Emanuela e papà Franco.
PEDALANDO PER LA RICERCA: LORENZO TESTIMONIAL DI SPERANZA
Duecentocinquanta chilometri in bicicletta per ringraziare i medici che l’hanno curato e guarito da un sarcoma, tumore raro che colpisce meno di 6 persone su 100mila ogni anno.
L’iniziativa di Lorenzo Rama è stata applaudita con gratitudine da Patrizia Benini, direttore generale dell’Istituto Oncologico Veneto. “Lorenzo diventa testimone di speranza – le sue parole – per tutti coloro che stanno vivendo questo percorso. Il messaggio è ‘Si può fare’ ed è importante vedere che la rete della famiglia e la rete dell’amicizia sono quelle vincenti. Questo vale per il singolo e vale anche per lo IOV: avere tanti amici che ci spronano a fare sempre meglio per poter dare speranza a tanti, e ci auguriamo un giorno a tutti”.
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