Che sensazione si prova a pedalare su un linea? Bellissima, se la linea è quella del confine fra Italia e Svizzera e se la pedalata ci porta fra monti e valli dagli scenari mozzafiato, in un itinerario di quattro giorni pensato per chi ama la natura e le sfide.
Parliamo, appunto, dell’itinerario chiamato “Da Como in bicicletta sulla linea di confine” proposto da In Lombardia, sito turistico ufficiale della regione: 178 km totali, 5100 metri di dislivello in salita, media difficoltà, meglio se spalmato su tre o quattro giornate, sia per gestire le forze sia per godersi al meglio i panorami.
DA COMO A PIGRA (55 KM): PANORAMI SUL LAGO, FAGGETE E DIVERTENTI SALITELLE
Si parte da Como, a quota 220 metri, seguendo la litoranea fino a Cernobbio dove la strada inizia salire verso i 1.325 metri di monte Bisbino; dalla vetta si ridiscende al primo tornante dove si svolta a sinistra e si prende una sterrata in direzione del rifugio Bugone (1.119 m).
Accompagnati dall’ombra di affascinanti faggete, tocchiamo lungo la pedalata punti d’interesse come il rifugio Murelli (1.200 m) e le colme del Crinco, di Binate e Crocetta, da cui ci si può affacciare sul lago di Como e sui monti del Triangolo lariano.
Sul versante sud del Sasso Gordona si passa dalla sterrata al sentiero che porta al rifugio Prabello (1.201 m), poi si plana su Piano delle Alpi (983 m) e, raggiunta la strada che arriva da Casasco d’Intelvi, si punta verso la capanna Bruno (1.179 m) per seguire il periplo del Pizzo della Croce lungo uno sterrato che, passando dalla località Ermogna (1.345 m), termina alla Bocchetta di Orimento (1.275 m).
Da quest’ultima si riperde quota su sentiero, o fondo asfaltato, fino a San Fedele d’Intelvi e a Pigra, dove la strada ricomincia a salire in direzione dell’alpe di Colonno (1.320 m).
DA PIGRA AL RIFUGIO SOMMAFIUME (43 km): BOSCHI, PASCOLI E LO SCOLLINAMENTO SUI 2.000
Ce la lasciamo alle spalle per giungere dopo una breve discesa al passo di Boffalora (1.221 m) e, continuando fra quinte di vegetazione e ampi pascoli, all’alpe d’Ossuccio (1.306 m) e a quella di Lenno (1.495 m).
Salutato il rifugio Venini (1.576m) tra i monti Galbiga e Tremezzo, l’itinerario torna ad abbassarsi prima all’alpe Bene di Sopra e Bene di Sotto e poi, lungo pista forestale, a Bene Lario (380 m), prima di indirizzarci verso San Nazzaro Val Cavargna (975 m) dopo circa 86 km complessivi.
La salita è incessante, prima su asfalto, poi su cemento e infine su sterrato, ma il panorama al rifugio Croce di Campo (1.741 m) ripaga di ogni fatica; terminato lo sterrato all’alpe Piazza Vacchera (1.785 m), avanziamo sulla mulattiera della Linea Cadorna che taglia il versante sud del pizzo di Gino.
Raggiunta la dorsale ovest la bicicletta va spinta e pure portata a spalla. La traccia è poco marcata e dopo 1,5 chilometri di saliscendi doppiamo la bocchetta di Senavecchia o di Sengio (1.994 m) dopo essere andati oltre quota duemla, prima di goderci del meritato riposo al rifugio di Sommafiume.
DAL RIFUGIO DI SOMMAFIUME A COMO (68 km) CON PASSERELLA FINALE LUNGO IL LAGO
L’ultima parte del percorso, che abbiamo suddiviso in tre giornate ma che potete gestire diversamente a vostro piacimento, conduce verso le rive del Lago, lungo la valle Albano.
A condurre verso il passo del Giovo (1.704 m) e all’alpe Brento (1.460 m) è una piacevole mulattiera, mentre un tracciato sterrato e poi pavimentato indirizza a Garzeno (640 m). Su viabilità ordinaria si raggiunge il lungolago di Dongo, per far ritorno a Como sulla strada statale Regina.
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