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DOGA Route, la magia gravel del Trentino dalle Dolomiti al Lago di Garda

3 anni fa •  3 minuti di lettura
Un itinerario di 110 km con ascese ripide e morbide colline fra natura incontaminata, villaggi dal fascino storico e località rinomate in tutto il mondo. Ideale per bici gravel, trekking ed elettriche

Basta “poco” per far felice un cicloturista: natura incontaminata e vivaci villaggi, ripide ascese e dolci colline. Sembra il ritratto del Trentino e difatti lo è. A esaltare un patrimonio con pochi eguali in Italia, impreziosito da una rete di servizi esemplari, è il DOGA Alpine Cycling Ruote, percorso ciclabile di 110 chilometri che collega le montagne della Val di Sole agli uliveti del Lago di Garda, sfiorando la Vallesinella e la Val Genova con le sue cascate. Ideale per bici gravel, trekking ed e-bikes, l’itinerario si sviluppa per 51 km su strade secondarie, 25 km su ciclovie, 20 km su strade bianche e appena 14 km su strade principali. Il dislivello in salita è di 2.260 metri seguendo il percorso standard, 1.740 metri sul tracciato Dolce Vita che taglia il Passo Daone. In base alla scelta dell’itinerario, di conseguenza, il dislivello positivo è di 2.920 o di 2.410 metri. Il “tetto” della DOGA è rappresentato dai 1.635 metri del Passo Campo Carlo Magno.

DA MALÈ A PINZOLO (42,2 km, dislivello 1.089 metri)

Si parte da Malé, che non è la capitale delle Maldive, ma il cuore pulsante di un altro paradiso – la Val di Sole – e capoluogo di un’area affollata di sportivi, amanti delle passeggiate e del rafting, delle escursioni e del climbing, fino allo sci nei mesi invernali. La prima tappa, di media difficoltà, misura 42,2 km che si percorrono in circa cinque ore, con dislivello di 1.089 metri in salita e 1.043 metri in discesa. Il punto più alto della pedalata è rappresentato dai 1.664 metri di Passo Campo Carlo Magno, prima di arrivare a Madonna di Campiglio, icona dello sci e della montagna selvaggia. I primi 9 km sono agevoli: si va dai 715 ai poco più di 800 metri slm costeggiando il corso del torrente Noce, particolarmente caro agli amanti del rafting. A Commezzadura si svolta a sinistra si inizia a salire in maniera più decisa fra i boschi, protetti dalle cime più alte e suggestive delle Dolomiti del Brenta. Si passa da Folgarida e si stringono i denti fino alla Cima Coppi di questo tracciato, a 1.664 metri e dopo 26,3 km di pedalata. Da lì si scende a Madonna di Campiglio per poi zigzagare verso la valle alla volta di Pinzolo (780 metri slm), dopo aver salutato la tranquilla e soleggiata frazione sparsa di Sant’Antonio di Mavignola.

DA PINZOLO A PONTE ARCHE (37,6 km, dislivello 1.421 metri)

Racchiusa fra l’Adamello e il Gruppo del Brenta, la Val Rendena si offre in tutta la sua meraviglia nella seconda tappa dell’itinerario DOGA Alpine Cycling Route. Pedaliamo da Pinzolo a Ponte Arche, frazione capoluogo del comune di Comano Terme, lungo un itinerario di 37,6 km che si copre in cinque ora e mezza. Il dislivello in salita è “figlio” soprattutto dell’ascesa di 6,5 km fra la frazione Ches di Spiazzo e Passo Daone. Per i primi 9 km si procede in discesa passando da Caderzone Terme, nel cui territorio ricadono i laghi di San Giuliano e Garzonè. Scollinati a passo Daone, si scende fino a Preore (524 slm) e si costeggia il fiume Sarca fino a Stenico, storico capoluogo delle Valli Giudicarie. È la sede delle cascate del Rio Bianco con il giardino botanico del parco naturale provinciale dell’Adamello-Brenta. Poi ci si allontana dal corso d’acqua per tagliare alla volta di Ponte Arche.

DA PONTE ARCHE A RIVA DEL GARDA (29,8 km, dislivello 393 metri)

L’ultimo tratto del DOGA Alpine Cycling Route è quello più breve e più morbido, 29,8 km con soli 393 metri di dislivello in salita e 751 metri di dislivello in discesa, che si percorrono in tre ore. Nella prima metà, si sale dolcemente verso Passo Ballino, salutando le località di Fiavè (che ospita un biotopo patrimonio UNESCO) e di Bleggio Superiore, comune sparso e autentico museo a cielo aperto: Rango è uno dei comuni più belli d’Italia, Balbido è una culla di murales. Lungo le pendenze favorevoli verso la mite Riva del Garda, dove s’abbracciano lago, cielo e montagne (e pure gli amanti degli sport acquatici), incontriamo anche Tenno con il suo lago color turchese e l’affascinante borgo medievale di Canale. Che sia a maggio o a settembre, un autentico spettacolo.

Vi ispira la suggestione di un Trentino versione Gravel? E voi siete più da Dolomiti o da Lago di Garda?

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