E-bike anche in inverno, non come semplice mezzo di trasporto ma come vera e propria occasione per un’escursione? Perché no, è un’idea fattibile soprattutto proponendo itinerari brevi, racchiusi in una semplice giornata, un modo per evadere dalla quotidianità e regalarsi un po’ di tempo per se stessi e la propria passione. Indossando abbigliamento adeguato, portandosi dietro tutti gli strumenti necessari (smartphone soprattutto, per chiamate in caso di necessità) si può programmare una giornata diversa dal solito.
Qui di seguito proponiamo cinque itinerari brevi, tutti in Lombardia, ma è evidente che un’esperienza simile può essere vissuta in ogni angolo del nostro Bel Paese. Inoltre, questi cinque percorsi potrebbero diventare il punto di partenza per una vacanza invernale fuori dal comune, ideale per chi cerca qualcosa di diverso dalla tradizionale settimana bianca.
- Valle del Bitto di Albaredo (50 chilometri per 1.800 metri di dislivello positivo)
Il percorso valtellinese ripercorre l’antica strada da Morbegno fino al Passo San Marco. Una via che ha oltre 500 anni di storia e che serviva ai commercianti della Repubblica di Venezia per raggiungere la Svizzera. Si parte seguendo l’indicazione della Via Priula per iniziare a salire. Il percorso è sassoso e lastricato, ma scorrevole, con ai lati alti muraglioni. Il passaggio per Albaredo merita una sosta, come anche una visita alla centrale Piazza San Marco con l’immancabile statua del leone al centro a testimoniare le radici della strada. La salita alterna tratti sterrati a boschi di larici. All’arrivo c’è il Rifugio Ca’ San Marco, edificato nel 1593.
I punti DINAclub: Soc.Agr.Melavì nella zona di Piateda, famosa anche per le sue mele e prodotti derivati, oppure il Bar Baraglia a Mello.
- Tracciolino in Valchiavenna (30 chilometri per 800 metri)
Questo è un riferimento assoluto per gli abitanti della valle e non solo. Il tracciato ricalca sin dagli anni Trenta quello della vecchia ferrovia che collegava le dighe della Val Codera e della Val dei Ratti. Si parte da Verceia sulla ciclabile della Valchiavenna affrontando un tratto in sterrato di 6,5 chilometri con dislivello di 700 metri, dal culmine della salita inizia il sentiero del Tracciolino, dove è buon uso dare la precedenza a chi procede a piedi (è un itinerario escursionistico) e serve avere una lampada frontale per i tratti in galleria. Ci sono molti richiami lungo il percorso, come la diga di Moledana, ma anche lo stesso paesaggio sul lago di Mezzola. Una galleria di 340 metri (c’è un interruttore da azionare all’ingresso per l’illuminazione) porta verso un paesaggio molto diverso, fatto di rocce a strapiombo e gole profonde. Si viaggia anche in piccole gallerie scavate nella roccia, sempre vicini al bordo (tranquilli, c’è il parapetto…) fino al bivio per San Giorgio, a valle poche centinaia di metri. Per Codera mancano 1.500 metri, ma vanno percorsi a piedi.
I punti DINAclub: Ristorante Crotasc, specializzato in prodotti locali come i pizzoccheri. Qui un itinerario, che include la struttura, pronto da pedale.
- Tremalzo (39 chilometri per 2.082 metri)
Siamo nell’Alto Garda, dove si è fatta la storia della mtb italiana. Passando per fortificazioni della Grande Guerra. Ci sono diversi versanti disponibili, questo inizia da Vesio, siamo a oltre 600 metri sopra il lago nella sponda bresciana, pedalando sulla SP38 fino al bivio con la Valle di San Michele sulla destra. La successiva sterrata è agevole e porta all’Eremo del Santo che merita una visita. Poi però si sale e il motore diventa per molti necessario. Si incrocia più avanti la Cascata del Prà di Lavino per poi più avanti incrociare l’asfalto e arrivare al Rifugio Garda Tremalzo, punto di sosta. Siamo al confine con il Trentino, si torna a salire fino alla galleria toccando i 1.860 metri di altezza, passando per la strada militare del primo conflitto mondiale, con paesaggi mozzafiato che ricompensano degli sforzi. Scendendo si passa per Nota, museo a cielo aperto delle vestigia della Grande Guerra, da lì c’è la discesa veloce e divertente che riporta a Vesio.
I punti DINAclub: Locanda Augusta a Limone sul Garda, con una vista mozzafiato sul lago.
- Ciclabile del Mella (80 chilometri per 1.500 metri)
Percorso lungo, ma che non propone particolari difficoltà. Siamo in Val Trompia, la più piccola delle valli bresciane e si ripercorre un tracciato disegnato a ridosso del fiume Mella, da Brescia fino a Bovegno. Poche le difficoltà su un percorso ben segnalato che offre molti spunti di sosta come il Forno Fusorio di Tavernole, il ponte romano di Bovegno, il centro di Zigole. E magari all’arrivo una sosta al Curtense Bistrot, vecchia caserma riqualificata dove assaggiare le bontà gastronomiche locali innaffiate da una buona birra artigianale.
- La Dorsale Lariana (79 chilometri per 2.085 metri di dislivello)
Questo è un itinerario per biker allenati, perché si pedala sulla dorsale del Triangolo Lariano tra Brunate e Bellagio. Sentieri ben segnalato con alcuni single trail e molti saliscendi. Siamo sempre oltre i 1.000 metri di altitudine, se non ha nevicato molto si può affrontare anche nei mesi freddi, partendo dall’arrivo della funicolare da Como e a Brunate imboccando la strada verso il rifugio CAO e la Baita Bondella, da dove inizia un tratto con forti pendenze. Segue il Sentiero dei Faggi, un’attrazione a sé stante. Al Rifugio Biella si gode di un bellissimo panorama sul lago, dove sostare prima di affrontare le Bocchette di Nesso e Caglio, per arrivare alla Colma di Sormano (sì, siamo nella zona del Muro famoso per il Giro di Lombardia), imboccando il sentiero per Bellagio, dove visitare i giardini di Villa Melzi e Villa Serbelloni. E magari si torna a Como in battello…
I punti DINAclub: Supermercato Cetti a Lenno. Qui un itinerario, che include la struttura, pronto da pedalare.
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