Per non perdere nemmeno un giorno in sella alla propria bici, anche quando le temperature si fanno più rigide, è importante sapere come vestirsi. La nostra mente è portata a pensare che maggiori sono gli strati che ci separano dal freddo e meglio è. Ma questo non è sempre vero, soprattutto quando si pratica attività sportive. Il corpo umano nel momento in cui pedala produce calore e avere addosso tanti strati o dei capi eccessivamente pesanti potrà farci sentire fin troppo caldo inizialmente. Sensazione che poi andrà a tramutarsi in freddo a causa dell’effetto “bagnato”. Questo avviene quando il nostro corpo produce una quantità eccessiva di sudore e l’abbigliamento che indossiamo non riesce a farlo evaporare. Al contatto con l’aria il sudore si raffredda e la sensazione percepita di freddo aumenta.
Termoregolazione
Q36.5 è una delle aziende leader nella produzione di capi d’abbigliamento per il ciclismo. Grazie ad Alberto Bianchi, product manager del brand trentino, vediamo quali sono i segreti per affrontare al meglio l’inverno.
«La cosa importante – dice subito – è la termoregolazione, cosa che ci aiuta a mantenere una corretta temperatura corporea. Il nostro fisico è totalmente in grado di autoregolarsi in base alle condizioni che trova all’esterno. E’ fondamentale quindi riuscire ad avere sempre un contatto con l’ambiente che ci circonda, evitando di isolarci eccessivamente. Per coprirsi in inverno ci si veste a strati e questo è corretto, tuttavia non serve indossarne tanti, ne bastano due o tre».
Il materiale
La prima cosa da fare è decidere quale materiale indossare per uscire a fare la nostra pedalata. Come detto non ci si deve isolare troppo dalle condizioni climatiche.
«Questo perché il nostro fisico rischia di andare in “tilt” ovvero non riesce a capire in che modo autoregolarsi. Anche la più piccola variazione di temperatura fa una grandissima differenza e il rischio maggiore è che non si riesca a trovare la situazione di omeostasi. Questa consiste nella capacità del nostro corpo di mantenere una temperatura ottimale in base all’ambiente esterno».
«Noi di Q36.5 – prosegue Alberto Bianchi – abbiamo come obiettivo quello di portare una costante evoluzione nei materiali utilizzati per i nostri capi. Siamo arrivati a proporre tessuti con un volume ridotto ma che hanno alta densità, una caratteristica che permette di avere un’ottima mobilità e di essere comunque ben coperti. I due grandi problemi della stagione invernale sono l’umidità e l’aria. Dobbiamo fare in modo di proteggere nel giusto modo il corpo da questi agenti».
La differenza
Il capo d’abbigliamento che ci fa avere una percezione completamente diversa dell’ambiente esterno è l’intimo. Questo perché rappresenta il primo strato, quello a contatto direttamente con la nostra pelle. Infatti ogni maglia ha un range di temperatura consigliato per l’utilizzo. Nella parte superiore è bene quindi poi avere un altro strato, ma solo uno, da decidere in base al clima.
La parte della gambe, che spinge la nostra bicicletta, si scalda grazie al moto continuo. Quindi è bene non coprirla eccessivamente perché si rischia di alzare troppo la temperatura. Nel caso si utilizzi una e-bike, invece, la fatica la decidiamo noi. Di conseguenza meglio capire che tipo di giro e che sostegno utilizzerete del motore in modo da coprirvi nella maniera corretta. Se non si pedala con intensità ma si viaggia ad alte velocità (intorno ai 20 o 25 chilometri orari) l’impatto dell’aria può raffreddare molto il corpo e causare una sensazione sgradevole.
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