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Cicli e riciclo: da una startup italiana le piste “green”

3 anni fa •  2 minuti di lettura
Si chiama mOOve il concept di piste ciclabili intelligenti prefabbricate, sicure per chi pedala, tecnologiche ed ecosostenibili

In un momento di particolare appeal della mobilità sostenibile e di costante potenziamento delle reti ciclabili anche nelle grandi città, la nuova frontiera è innovare in maniera ecosostenibile anche la costruzione di nuove infrastrutture bike friendly. Passione per la bicicletta e propensione al riciclo sono alla base di mOOve, uno dei prodotti più interessanti nel settore della micromobilità, studiato dalla startup REVO: si tratta di piste ciclabili intelligenti e prefabbricate, realizzate unendo moduli in plastica riciclata, che non richiedono lavori di scavo e includono un’illuminazione a LED incorporata. Un nuovo concetto di ciclovia non invasiva, semplice e veloce da installare e gestire, sicuro per gli utenti e pronto per le Smart City. Non solo mobilità sostenibile, ma economia circolare.

Sostenibilità per l’ambiente, sicura per i cicloturisti

Prima classificata all’IDEA (Innovation Dream Engineering Award) di Milano, premiata lo scorso autunno all’Accelerathon sul bike tourism di FactorYmpresa Turismo, l’intuizione di Stefano Arvati, Andrea Ariotti, Marco Lucci ed Elena Mancuso ruota a parole chiave come sostenibilità, sicurezza, tecnologia e flessibilità.

La sostenibilità è in primis legata al riuso di polimeri riciclati appartenenti alle categorie più comuni – dalle isole di plastica oceaniche alle bottiglie di plastica – mentre i moduli, a fine vita, possono essere ulteriormente riciclati. L’aumento di mobilità leggera legato all’installazione delle piste ciclabili garantirebbe inoltre una forte riduzione delle emissioni di CO2 generate dall’attuale mobilità urbana.

Sulla ciclovia di REVO si pedala nella massima sicurezza: le corsie sono rialzate e separate dal traffico veicolare, hanno un’illuminazione dedicata, segnaletica stradale attiva e passiva, sistemi di rilevamento anti-intrusione, tappeti antigelo, sensori che rilevano lo stato della pista.

Tecnica e tecnologia a servizio del ciclista: sistema antigelo e rilevamento danni

La struttura della pista mOOve è composta da moduli standard prefabbricati, una soluzione che garantisce due vantaggi: riduce notevolmente i tempi di installazione e permette di rimuovere e riposizionare l’impianto altrove. MOOve è inoltre progettato per essere installato sul substrato esistente (strada asfaltata, campo) senza necessità di scavi. I moduli hanno dimensioni variabili a seconda che la ciclabile sia su strada urbana o extraurbana: dai 3 ai 6 metri di lunghezza fino ai 3 metri di larghezza con due corsie.

La struttura principale del modulo in plastica riciclata, viene adagiata al manto con dei fissaggi semplici; la parte su cui si pedala è una superficie gommata, composta di pneumatici tritati che possono essere verniciati. Contro il gelo invernale i moduli montano un sistema antighiaccio.

Non solo: REVO ha dotato i percorsi di sensori, illuminazione a LED integrata e adattiva, elettronica, connettività e segnaletica orizzontale attiva. Questi elementi consentono funzionalità innovative come la manutenzione predittiva, l’interfaccia con i dispositivi mobili e la raccolta, analisi e distribuzione di dati e informazioni.

Un ulteriore vantaggio in termini di sostenibilità, secondo gli startupper di REVO, potrebbe arrivare dall’eventuale scelta di installare pannelli fotovoltaici ad hoc invece della superficie gommata, in modo da alimentare l’illuminazione a LED grazie al passaggio delle biciclette. Soluzioni simili sono state presentate nei Paesi Bassi, con la Sola Road, e in Italia con B(Y)S, il primo equity crowdfunding a livello europeo nella produzione di energia da fonti rinnovabili con piste ciclo-pedonali fotovoltaiche.

Saranno soluzioni come mOOve ad accelerare la trasformazione delle città nel segno di una maggiore mobilità ciclabile?

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