Un’avventura da sogno nel cuore più selvaggio della Sicilia, 430 km di pedalata con bici gravel o MTB, fra campi di grano e vigne, boschi e antiche ferrovie, ruralità e storia; abbiamo avuto già modo di presentarvi la Sicily Divide, itinerario che “racconta” l’antica Trinacria da ovest verso est.
Dopo aver esplorato le prime due tappe, inclusa la variante da Palermo che allunga a 437 km da lunghezza totale, e aver poi curiosato nella frazione che parte da Sambuca di Sicilia e arriva a Santo Stefano Quisquina, stavolta ripartiamo alla volta di Montedoro e poi di Enna, punto d’arrivo rispettivamente della quarta e quinta tappa della Siciily Divide.
BOSCHI E STORIA DA SANTO STEFANO QUISQUINA A MONTEDORO (62 km, DISLIVELLO 1479m)
L’itinerario della quarta tappa della Sicily Divide porta i cicloturisti da Santo Stefano Quisquina a Montedoro in bici lungo 62 km con 1479 metri di dislivello positivo e 1761 di dislivello negativo.
Un segmento che ha più discese che salite, soprattutto nella prima parte, contrassegnata da panorami indimenticabili sui boschi che circondano il misterioso borgo della Quisquina ed estesi campi di grano.
La salita più impegnativa della giornata è quella che porta alla cima del monte su cui si trova Mussomeli (km 38,1), con gli ultimi sei chilometri sulla Sp25 che hanno una pendenza media del 6,7 per cento.
L’arrivo della tappa è fissato nel piccolo borgo di Montedoro, che ha una storia antica da raccontare fin dai primi insediamenti del popolo dei Sicani fino alle più recenti vicende legate alle miniere di zolfo.
DA MONTEDORO A ENNA (70 km, DISLIVELLO 1705M) VERSO IL CAPOLUOGO PIU’ ALTO D’ITALIA
Più impegnativa la quinta tappa della Sicily Divide 68 km da Montedoro a Enna con un dislivello positivo di 1705 metri e negativo di 1225; si va da una delle più famose aree di miniere per l’estrazione dello zolfo (ora in disuso) fino al capoluogo più alto d’Italia a oltre 930 metri slm.
Lungo la poco impegnativa ascesa verso Caltanissetta (km 35,2), intervallata da brevi tratti in discesa, s’incontrano l’uno dopo l’altro gli abitati di Serradifalco (km 14,7) e San Cataldo (km 24,8), nota per le numerose chiese di diverse epoche e per la sua singolare e originale arancina, preparata con gli spaghetti anziché con il riso.
Merita una sosta anche Caltanissetta, una delle città siciliane più antiche in assoluto (origini al IV millennio avanti Cristo), che agli appassionati di minerali e fossili propone il Sicily Mineral Show e ai golosi il torrone e un celebre amaro.
Negli ultimi 20 km si sale costantemente alla volta di Enna, prima più dolcemente poi in maniera più decisa fino al km 61,7, dove si respira per poco più di 1400 metri prima di affrontare gli ultimi 5,7 km al 5,9 per cento e infine planare nel centro di Enna, che ci aspetta con musei e aree archeologiche, castelli, riserve naturali e piatti tipici, fra cui il gustoso dolce di frutta secca e fichi chiamato Buccellato.
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