Forza, rigidità, vantaggi aerodinamici e un metodo di produzione che permette un controllo delle geometrie preciso al millimetro. Nata come la prima e più veloce bicicletta ad alte prestazioni stampata in 3D, la Bolide F HR 3D di Pinarello è entrata nella storia assieme a Filippo Ganna.
Progettata per il tentativo di Record dell’ora UCI timed by Tissot del due volte campione del mondo a cronometro, il “Bolide” ha trasformato il desiderio in realtà. Ganna ha disintegrato il precedente record di Dan Bigham percorrendo 56.792 km in sessanta minuti, 1.244 in più rispetto al pistard britannico.
Non solo. Top Ganna ha battuto anche la “miglior prestazione umana sull’ora” di Chris Boardman (56.375 km nel 1996); formula con la quale l’Unione ciclistica internazionale ha catalogato tutti i record ottenuti con bici speciali non omologate.
LA PRIMA E PIU’ VELOCE BICICLETTA AD ALTE PRESTAZIONI STAMPATA IN 3D
Il telaio e la forcella della bici HR sono stati pensati per sfruttare lo Scalmalloy, una lega di scandio, alluminio e magnesio ad alta resistenza. Ecco è un materiale aerospaziale specificamente progettato per la stampa 3D, che permette di creare forme difficili con facilità e produrre ogni unità su misura per un singolo atleta. La macchina usata per la stampa è Metron EOS M400.
Il telaio era composto da soli cinque pezzi, con il triangolo anteriore realizzato in tre e i foderi della sella e i foderi della catena in altri due. Questi pezzi sono stati realizzati singolarmente e, dopo una pulizia meticolosa e la rimozione dei supporti, sono stati incollati insieme utilizzando una resina epossidica di livello aerospaziale.
Il titanio è stato utilizzato sulla testa della forcella e sulle estensioni del manubrio, aree di maggiore sollecitazione.
AIRSTREAM, UNA TECNOLOGIA RIVOLUZIONARIA NATA DALLO STUDIO DELLE BALENE
Grazie alle simulazioni e ai test eseguiti con il partner in ricerca e sviluppo aerodinamico NablaFlow, Pinarello ha lanciato la nuova tecnologia AirStream. Questa incorpora un esclusivo sistema di “AeroNodes” sul telaio che sfrutta appieno la ricerca pionieristica dell’Università di Adelaide.
Per ridurre la resistenza all’aria, generata dal tubo verticale e dal reggisella e impattante per quasi il 40% della resistenza totale del telaio e della forcella, i ricercatori australiani si sono affidati già da qualche anno alle… balene. Studiando le strette manovre delle megattere negli oceani, infatti si è scoperto che questa abilità è legata ai tubercoli, sporgenze nella parte anteriore delle pinne.
Applicato alle biciclette, lo studio di queste forme ha contribuito alla scoperta che piccole creste possono minimizzare questo effetto di separazione e ridurre la resistenza aerodinamica, generando vortici di corrente nelle depressioni tra le protuberanze, facendo sì che il flusso dietro i “beccucci” rimanga il più aderente possibile.
AIRFOIL SECTION, MOVIMENTO CENTRALE E MOZZI RIDOTTI
Il nuovo telaio è stato progettato per ridurre al massimo l’area frontale, giovandosi anche della rimozione della “regola 3:1” imposta dall’Unione ciclistica internazionale negli anni passati. I mozzi delle ruote e il movimento centrale sono stati resi più stretti del normale.
Inoltre, il movimento centrale è stato ridotto a 54 mm (da 70 mm), i mozzi delle ruote da 120 mm a 89 mm al posteriore e da 100 mm a 69 mm all’anteriore.
Commenti
Inizia la discussione.