Tutto questo prima del Covid: «Mi sono avvicinato alle bici elettriche nel 2019, attraverso un progetto specifico teso all’uso di questo nuovo veicolo per farne un volano di promozione del ciclismo. Mi è piaciuta subito e subito ho visto che aveva grandi possibilità nel campo turistico come in quello agonistico, perché sono andato al di là della pura apparenza e ne ho colto lo spirito che implica anche un concetto che sembra in antitesi: la fatica».
Sfatiamo subito un mito: con la -bike si suda…
La bici a pedalata assistita nasce per aiutare, è uno strumento che spinge verso il ciclismo chi prima non lo avrebbe contemplato, ma non è un motorino, questo va chiarito. Anzi, in certi casi la -bike chiede al fisico uno sforzo suppletivo.
In quale misura?
Su una salita ripida il motore dà una ritmata cadenza di pedalata e in questo modo i battiti del cuore aumentano anche più che usando una bici muscolare. Faccio un esempio: se in salita procediamo con 300 watt di potenza, il cuore sarà a 50 pulsazioni utilizzando una bici normale; con l’-bike sempre spendendo 300 watt avremo il cuore a 90 pulsazioni perché la cadenza, coadiuvata dal motore, è più elevata, quindi anche dal punto di vista cardiaco c’è più lavoro ma anche più benefici. L’-bike ha l’indubbio pregio di portare a pedalare chi non lo faceva e soprattutto di porlo davanti a situazioni che non avrebbe affrontato. Terzo, mi piace pensare che consenta di vedere posti che altrimenti non avrebbe visto…
Vedi l’E-bike come uno strumento per gente avanti con l’età?
Assolutamente no, non ha un tempo definito, tanto è vero che, come dimostrano le ricerche di mercato, sono tantissimi i ragazzi da 18 a 20 anni che hanno acquistato una bici a pedalata assistita per le loro escursioni con gli amici, per qualche gara e magari alcuni di loro passeranno anche alla bici muscolare. Io conosco tanti ragazzi di 15 anni che vengono con me con la loro E-bike e mi dicono sempre che si fatica molto più di quanto si pensi anzi faticano più di me che vado con la semplice Mtb.
E-bike per la strada o l’off road?
Io nasco biker e uso soprattutto quella per fuoristrada, ma in entrambi i casi è uno strumento valido. Bisogna però intenderci su un punto: non è che annulla ogni sforzo, quindi bisogna allenarsi anche per l’E-bike. Anche perché rispetto alle bici normali ha un limite di velocità a 25 chilometri l’ora quando si aziona il motore, inoltre è una bici molto più pesante rispetto a quelle normali e questo quando si pedala si sente.
La consiglieresti come strumento di tutti i giorni?
Certamente, in tanti Paesi ormai le E-bike sono diffusissime come mezzi per andare al lavoro, a scuola, per muoversi anche in città. Se pedali in pianura o in leggera collina, non serve allenarsi tanto, lì il motore interviene e agevola, ma l’-bike richiede una guida più fisica. Io più che di allenamento parlerei di costanza nella pratica: allora diverrà un’inseparabile compagna della propria quotidianità.
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