Per affrontare le preoccupazioni iniziali, come la distanza o le condizioni meteorologiche avverse, è consigliato iniziare con piccoli passi. “Ad esempio – continua Pavarini – cominciare ad andare al lavoro in bici una o due volte a settimana, considerando il tragitto come un’opportunità per fare esercizio fisico o per esplorare la propria città. Inoltre, con l’ausilio delle biciclette a pedalata assistita, è possibile coprire distanze di 5 o 10 chilometri senza eccessiva fatica. L’e-bike è un’ottima alleata per gli spostamenti casa-lavoro, considerando che la durata delle batterie garantisce l’andata e ritorno per più giorni, senza contare il fatto che le stesse batterie si possono portare in ufficio e ricaricare sulla scrivania”.
L’intermodalità è un’altra strategia utile, consentendo di combinare diverse modalità di trasporto per coprire l’intero percorso. Ad esempio, utilizzando la bicicletta per l’ultimo tratto dopo aver parcheggiato l’auto o, meglio ancora, utilizzato i mezzi pubblici.
Le condizioni meteorologiche, come la pioggia, possono rappresentare un ostacolo per alcuni. “Tuttavia – prosegue il direttore generale di ExtraGiro – è importante considerare l’utilizzo della bicicletta come una parte integrante del proprio mix di mobilità, anziché un’alternativa definitiva all’automobile. L’obiettivo è destinare una percentuale dei propri spostamenti alla mobilità sostenibile, adattandosi alle condizioni e alle preferenze personali”.
A tal proposito può essere utile, da parte del lavoratore, chiedere all’azienda la disponibilità se non di una doccia, almeno di un locale spogliatoio, oltre ad uno per il ricovero sicuro per le bici. E poi, già che ci siamo, è bene sempre informarsi presso il datore di lavoro se ci sono incentivi aziendali per l’utilizzo della bicicletta, come bonus detassati in busta paga.
Infine ricordiamo che la questione delle infrastrutture ciclabili sicure è cruciale, non solo per gli spostamenti casa-lavoro, ma anche per quelli casa-scuola: sebbene sia fondamentale esercitare pressione sulle autorità locali per migliorare la rete ciclabile della propria città, spesso ci si imbatte in muri che sembrano insormontabili. Addirittura alcuni Comuni potrebbero non essere consapevoli delle risorse già disponibili o ereditate da amministrazioni precedenti. Pertanto, è essenziale coinvolgere tutti gli attori interessati, dai singoli utenti agli esperti di mobilità, per identificare e promuovere i percorsi ciclabili più sicuri e praticabili.
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