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Riti arborei, borghi fantasma, arabi e greci: la Basilicata che sorprende

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Un itinerario di 104,9 km dal cuore verde della regione, con le sue tradizioni e le sue storie, fino a Policoro, dove l'eredità della Magna Grecia fa il paio con una costa dorata e un mare cristallino

Dal verde dei boschi del Parco regionale Gallipoli Cognato alle distese auree della costa ionica; è questo il nome, queste le suggestioni del nono itinerario di Basilicata Free to Move, la app dell’APT Basilicata, studiata per la promozione del cicloturismo in terra lucana e impreziosita da ricchi menu su attrazioni storiche, artistiche e architettoniche, prodotti d’eccellenza e manifestazioni storiche.

Si parte da Accettura, il paese dell’iconica festa del Maggio, e si arriva a Policoro dopo 104,9 chilometri di un itinerario impegnativo, con un dislivello in salita di 1230m e in discesa di 1990m.

DA ACCETTURA AL PAESE FANTASMA DI CRACO (km 40,9) 

Partiamo dai 765 metri slm di Accettura, uno dei borghi del Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane. Circondato dal verde, il suo nome è legato soprattutto a “Il Maggio di Accettura”, uno dei riti arborei legati alla fertilità della terra più antichi della Basilicata.

Attraversando la foresta di Gallipoli Cognato, l’itinerario fa tappa a San Mauro Forte (km 14,3), il paese dei “Campanacci” che suonano, fragorosi, in occasione di uno dei più importanti Carnevali della Basilicata; prendete l’appunto se capitate in zona in quel periodo.

Godendo dello spettacolo naturale fornito dai calanchi, si continua a scendere (salvo brevi rampe) fino al km 34,9, poi si sale per sei chilometri alla volta della vecchia Craco, il “paese fantasma” distrutto nel 1963 da una frana che costrinse la popolazione locale ad abbandonarlo per rifugiarsi nel nuovo comune di Craco Peschiera.

DA CRACO ALLA “RABATANA” DI TURSI (km 31,4)

Affascinati dalle suggestioni del borgo abbandonato, proseguiamo il tour sulla SP103 in direzione Tursi, salutando al km 48,8 l’abitato di Craco Peschiera, percorrendo dal km 57,7 circa millecento metri sulla SS598 e poi svoltando a destra sulla SP 154.. 

A Tursi note arabeggianti ci accolgono nell’antico quartiere della Rabatana (da “rabat”, borgo fortificato), dopo 73 chilometri e una piacevole salita: un’area di difficile accessibilità come tutti i quartieri di origine araba.

DALLA “RABATANA” DI TURSI A POLICORO (km 31,2)

Spostandoci verso Policoro, sulla costa jonica, facciamo visita al Santuario di Santa Maria di Anglona (km 87,31), monumento nazionale dal 1931, che nel 2024 festeggia i 25 anni dall’elevazione a basilica minore da papa Giovanni Paolo II: ci arriviamo dopo 3 km di ascesa.

Poi sono tutte pendenze favorevoli verso Policoro, l’antica Heraclea che regala una serie di interessanti spunti per i cicloturisti fra il mare e l’archeologia, la natura incontaminata del Bosco Pantano, il profumo delle rinomate fragole e degli altri prodotti della terra.

Il “Maggio”, la Craco fantasma o le suggestioni greche: cosa vi attira di più di questo itinerario?

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