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Dal trekking ai pedali, l’Antica Trasversale Sicula diventa una ciclovia

3 anni fa •  3 minuti di lettura
Il saliscendi di circa 650 km che collega i principali siti storici e archeologici sarà adeguato alle esigenze dei cicloturisti, intervenendo sulle tracce GPX studiate per i camminatori

Dallo Stagnone di Mozia, sulla costa occidentale della Sicilia, alle porte dell’antica Kamarina, a 70 km dall’estremo sudorientale dell’isola. Un continuo saliscendi di oltre seicento chilometri, già noto agli amanti del trekking, che si prepara ad accogliere anche gli appassionati di bicicletta e di cicloturismo, fra costa ed entroterra, spiagge e boschi, uliveti e vigneti. Un protocollo d’intesa tra la F.I.A.B. Sicilia (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e l’associazione Trasversale Sicula ha infatti posto le basi per il progetto di riconversione in ciclovia dell’Antica Trasversale Sicula, percorso da trekking che attraversa tutta l’isola, toccando posti di gran fascino come le saline di Mozia, le rovine di Segesta, Enna, il lago di Pergusa e l’antica via Selinuntina.

Strade secondarie, sterrati e sentieri a misura di cicloturista

L’attuale percorso di trekking è fatto di 35 tappe che tagliano da ovest a est tutta la Sicilia, prima di scendere verso Kamarina. Si parte dalla provincia di Trapani e si approda nel Ragusano, dopo 644 km. Si attraversano 8 province, 55 comuni, 6 parchi archeologici, 47 siti di interesse storico-archeologico-monumentale e 7 riserve naturali. L’Antica Trasversale Sicula è nata nel 2016 da un gruppo di amici con lo scopo di valorizzare i siti storico-naturali meno conosciuti del territorio regionale. Grazie alla collaborazione con la F.I.A.B. Sicilia, il cammino che si snoda nell’entroterra su strade secondarie, a volte abbandonate, strade bianche e sentieri, diventerà un’avvincente ciclovia.

In che modo? Utilizzando le tracce GPX fornite dall’Antica Trasversale Sicula pensate per i camminatori, ma apportando le dovute modifiche per renderlo più agevole per i ciclisti. Una volta verificati i percorsi, la promozione della ciclovia e del cicloturismo nel cuore della Sicilia sarà affidata a manifestazioni, eventi e raduni ad hoc.

Incroci di storia e preistoria, un viaggio nel tempo in bicicletta

Il termine Trasversale Sicula si deve all’archeologo Biagio Pace, che ipotizzò l’esistenza di una via di collegamento tra i vari insediamenti e le città del mondo antico dell’entroterra siciliano. Nel 2016 Tano Melfi, Peppe De Caro e Claudio Lo Forte percorsero per la prima volta questo cammino. Giuseppe Labisi e Giovanni Uggeri, hanno poi sviluppato l’itinerario. I 644 km dell’Antica Trasversale Sicula sono un viaggio nel tempo, oltre che nello spazio. Una sequenza di incroci non solo di storia, ma anche di tradizioni, scambi e relazioni, in una terra che ha conosciuto le dominazioni e le influenze greca, romana, araba, normanna, francese, catalana e spagnola.

L’Antica Trasversale Sicula attraversa molti siti archeologici importanti per la storia e l’identità siciliana: da Mozia alle Terme Segestane, narrate da Strabone e Plinio il Vecchio, dalla Rocca di Entella (antica città degli Elimi distrutta da Federico II) alle sei Grotte della Gurfa risalenti all’età del bronzo, dal villaggio bizantino di Calascibetta alla Rocca di Cerere, già nota come santuario dedicato a Demetra. E poi, via via, la splendida Morgantina, il sito siculo di Palikè, l’alveare di Pantalica ovvero la più grande necropoli preistorica d’Europa, la sub-colonia siracusana di Akrai, l’ottocentesco castello di Donnafugata e infine la città di Camarina.

Un vero eden per buongustai in sella

Storia, natura, antropologia. E, ovviamente, gusto. Pedalando per circa 650 km da un capo all’altro della Sicilia, si attraversano zone di produzione di autentiche eccellenze enogastronomiche, dai formaggi DOP come il Ragusano e la Vastedda della Valle del Belice a prodotti da forno come la pagnotta del Dittaino, dagli oli extravergini d’oliva all’uva di Mazzarronna, passando per le arance rosse e i limoni, la pesca di Leonforte, senza dimenticare i pistacchi di Bronte (più a Nord) e i pomodori Pachino. E che dire, inoltre, delle molteplici specialità gastronomiche come la pasta con i broccoli, la caponata, il cous cous di pesce, le arancine (o arancini) la frutta di Martorana, i cannoli, le cassate e le cassatelle? Quale migliore occasione per abbinare il piacere dell’esplorazione ciclistica a quello del gusto? Non resta che aspettare le modifiche del tracciato e poi via: la Sicilia è lì ad attenderci.

Voi avete mai pedalato in Sicilia?

Quali sono i vostri itinerari preferiti sull’isola?

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