La semplicità, il territorio, il richiamo della tradizione. La Locanda da Lino, riconosciuta come locale storico veneto, offre una storia di più di 60 anni e tramanda ogni giorno con orgoglio i sapori di una cucina locale, che rappresentano i pilastri portanti della struttura, caratterizzata da ricette di mamma, nonne e zie.
La Locanda da Lino si trova a Solighetto, frazione di Pieve di Soligo, lungo la strada del Prosecco DOCG che da Valdobbiadene arriva a Conegliano, un territorio straordinario e affascinante situato nel Nord Est d’Italia, tra le Dolomiti e la laguna di Venezia.
Nato dal restauro di un’antica casa colonica, l’ambiente della locanda è suggestivo e accogliente, caratterizzato da un arredamento unico: il tratto distintivo è infatti la collezione di più di mille secchi di rame appesi al soffitto.
Di cicloturismo e territorio abbiamo parlato con il titolare della Locanda da Lino, Marco Toffolin, e il figlio Francesco.
Cosa rende la vostra struttura una meta ideale per un cicloturista?
Sicuramente avere la rastrelliera DINA con la quale i ciclisti possono ricaricare la loro e-bike. Inoltre, essendo nel cuore di un territorio come le Colline del Prosecco, perfetto per il cicloturismo, la nostra struttura è il punto d’appoggio ideale per chi desidera scoprire il territorio in sella alla propria bici.
Cosa non può mai mancare in una struttura che voglia definirsi Bikefriendly?
Ci sono diversi servizi utili al ciclista ma ciò che non deve mancare è una piccola officina fornita di attrezzi per riparare le biciclette, i pasti dedicati ai ciclisti e poi una stazione di ricarica per le bici elettriche, come la DINA.
Quali sono i principali canali attraverso i quali siete trovati dai vostri visitatori?
Internet è ormai fondamentale per essere trovati dai clienti: nel nostro caso sono fondamentali in primis il sito web, e poi i canali social come Facebook e Instagram.
Komoot rappresenta un canale privilegiato per rivolgersi agli appassionati degli sport outdoor: poter regalare mappe a pagamento, è apprezzato dai suoi clienti?
Siamo diventati partner di DINAclub da poco tempo: con l’inizio della bella stagione metteremo in funzione la rastrelliera e sicuramente la possibilità di scaricare gratuitamente le mappe con komoot sarà un plus che verrà molto apprezzato dai nostri clienti.
Che tipo di visitatore è il cicloturista? Che caratteristiche e che aspettative ha rispetto agli altri?
Lo sportivo professionista si differenzia dal cicloturista soprattutto per quanto riguarda il cibo: se il primo ha delle precise linee da seguire – come mangiare carboidrati per proseguire poi con energia la pedalata, – il secondo che si reca da noi cerca i sapori locali, del territorio, che qui di certo non mancano.
Agli occhi dei vostri clienti, quanto pesa la vostra attenzione alla sostenibilità? È un qualcosa in più o un fattore determinante nella scelta della vostra struttura?
“Sostenibilità” al giorno d’oggi è la parola d’ordine per tutto e anche il cicloturismo in sè di base è sostenibile, permettendo alle persone di visitare un luogo senza l’utilizzo di mezzi a motore. Per quanto riguarda l’attività della nostra locanda, noi stiamo molto attenti su tutti i nostri acquisti cercando di evitare il più possibile gli imballaggi, riducendo così gli sprechi.
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