Per chi ama la natura incontaminata, i panorami mozzafiato e la scoperta in bicicletta, ci sono pochi luoghi al mondo più attraenti della Val Fiorentina. L’incanto delle Dolomiti bellunesi è alla portata di tutti, sia dei biker più esperti “tentati” dagli itinerari più tecnici e impegnativi, sia dei cicloturisti meno allenati, accolti dai tracciati più semplici che si snodano tra boschi e pascoli.
Che sia bici muscolare oppure e-bike, a Selva di Cadore e dintorni c’è solo da scegliere quale escursione tentare per prima. C’è il sentiero per famiglie e neofiti ai Palui, dall’area picnic al Rifugio Aquileia.
Oppure, di media difficoltà, il tour dei borghi della valle, tra i comuni di Selva di Cadore e Colle Santa Lucia, con partenza e arrivo dagli impianti di risalita a Pescul.
Ben più ostici, invece, l’itinerario “Al cospetto della civetta” con i 1915 metri del Col dei Baldi e lo spettacolare Tour dell’Uomo di Mondeval, che parte da Monte Pelmo, tocca Mondeval, Croga da Lago, le 5 Torri e si conclude con la discesa lungo la Strada della Vena, lasciando ricordi indelebili. Scopriamolo.
PEDALANDO SU STRADE BIANCHE, SENTIERI E SINGLE TRACK ALLE PENDICI DI COLLI E FORCELLE
Il Tour dell’Uomo di Mondeval è un itinerario impegnativo di 46 km per MTB, un’alternanza di sterrati, sentieri, prati e asfalto, consigliato dalla tarda primavera fino all’autunno.
Siamo nel Sistema N.1 Dolomiti UNESCO Pelmo – Croda da Lago, tra i più spettacolari e celebrati. Dopo la partenza da Selva di Cadore, si pedala per circa 5 km lungo la statale in direzione passo Staulanza. Al tornante numero 3 del Passo, svolta a sinistra dove si trova un ampio parcheggio.
È il “km 0” del tour che conduce nei luoghi dove circa 7.500 anni fa cacciava l‘Uomo di Mondeval il cui scheletro, rinvenuto all’interno di una sepoltura mesolitica nel 1987, è esposto nel Museo Vittorino Cazzetta a Selva di Cadore.
Si parte dalla stradina bianca che sale leggermente fino al Rifugio Città di Fiume, ai piedi del Monte Pelmo, dove il single track diventa un sentiero che costeggia le pendici del Col de la Puina fino a Forcella de la Puina.
Si prosegue fino a Forcella Col Duro, con alcuni tratti in cui la bici va portata a mano: superata la forcella uno splendido single trail porta a Forcella Ambrizzola.
LE DOLOMITI D’AMPEZZO VISTE DALLA BICI, POI BOSCHI E STERRATI VERSO IL RIFUGIO AVERAI
Da lassù, il panorama che si ammira dalla sella è mozzafiato: di fronte le Dolomiti d’Ampezzo, a sinistra l’altopiano di Mondeval con il masso dove è stata rinvenuta la sepoltura del cacciatore mesolitico. Dallo stupore al divertimento, sul facile single track che scende a lato della Croda da Lago e conduce al Rifugio Palmieri, adagiato sul Lago Federa.
Si prosegue nel bosco per il sentiero n. 431, un tracciato particolarmente tecnico in alcuni tratti nei quali la bici va portata a mano.
Al Cason Macaron si svolta a sinistra in direzione Pezie de Parù, sulla statale del Passo Giau: dopo pochi tornanti in salita lungo il Passo, si gira a destra lungo una strada sterrata che porta al Rifugio 5 Torri e andando avanti si percorre l’ultimo tratto in salita fino al Rifugio Averau.
IL TRAIL “STRADA DELLA VENA” E IL PANORAMA CON MARMOLADA, SELLA E CIVETTA
Anche l’ultima parte del Tour dell’Uomo di Mondeval in MTB regala momenti di estremo divertimento e altri di puro piacere estetico.
Scesi dal Rifugio Averau lungo la pista da sci, giriamo verso destra e prendiamo il famoso Trail “Strada de la Vena”, single track spettacolare che scende lungo le praterie di Masonadie al lato delle pendici nord del Monte Pore.
Davanti a noi si staglia un panorama unico con la Marmolada, il Sella e la Civetta. Una volta arrivati al raccolto abitato di Larzonei, si prosegue per Colcuc – Canazei e poi giù verso Villagrande di Colle Santa Lucia.
Da qui si prosegue lungo la strada statale e si rientra a Selva di Cadore, con la netta percezione che ne è valsa la pena. E che lo rifaresti domani.
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