L’assunto è uno, chiaro e fondamentale. La bicicletta è da intendersi come un mezzo di trasporto a pieno titolo, sostenibile e produttivo. Per questo, serve una strategia europea finalizzata a incentivare il settore e raddoppiare in Europa il numero di chilometri percorsi entro il 2030.
Il Parlamento europeo ha adottato a febbraio una risoluzione senza precedenti, chiamata “Cycling strategy”. Qui si richiede alla Commissione europea di elaborare un piano comunitario per la mobilità ciclistica, nell’ambito del Green Deal UE che mira a ridurre le emissioni di CO2 legate ai trasporti e promuovere l’intermodalità tra i diversi mezzi di trasporto.
Approvata dai Paesi membri, la strategia è focalizzata sull’aumento degli investimenti nella mobilità elettrica. Comprende 18 punti, tra cui la richiesta di ridurre l’aliquota Iva su vendita, noleggio e riparazione di biciclette, elettriche o tradizionali. Un’iniziativa già adottata dal Portogallo, dove la tassa è scesa dal 26 al 6 per cento.
BIKE SHARING, ACCESSIBILITA’ DELLE PISTE E ATTENZIONE AL “MADE IN EUROPE”
Alle autorità regionali è rivolto l’invito del Parlamento a integrare la bicicletta e i sistemi di bike sharing nei piani di mobilità urbana; ma anche a valutare la possibilità di mantenere le infrastrutture ciclabili realizzate in risposta alla pandemia.
Fra gli auspici, la creazione di sinergie tra l’uso della bicicletta e altri modi di trasporto; oltre all’aggiunta di piste ciclabili parallele a binari e vie navigabili. Piste che dovranno essere accessibili per le persone a mobilità ridotta, così come l’uso della bici dovrà essere garantito ai gruppi vulnerabili.
Il settore della bicicletta dovrà intendersi come partner legittimo nell’ecosistema della strategia industriale dell’UE. In tale scenario, la Commissione e gli stati membri dovrebbero sostenere la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”, stimolando la competitività dell’industria dell’Unione Europea.
LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO: DALLE NORMATIVE ALLE CAMPAGNE D’INFORMAZIONE
Attenzione massima anche alla sicurezza. Nella strategia, la pianificazione delle infrastrutture urbane dovrebbe essere sviluppata conformemente alla legislazione dell’UE in materia di sicurezza stradale, comprese le norme di sicurezza per gli spostamenti in bicicletta.
Servono un’accelerazione sugli orientamenti sui requisiti di qualità per infrastrutture ciclabili sicure e di alta qualità un miglioramento delle tecnologie dei sistemi di trasporto intelligenti.
Commissione, stati membri e autorità regionali e locali dovrebbero condurre campagne educative di formazione e sensibilizzazione in tema di sicurezza stradale, sostenendo l’uso sicuro della bicicletta e della bicicletta elettrica e proponendo orientamenti sull’uso del casco, limitazioni legate all’età, trasporto di bambini.
LE BICI ELETTRICHE, LA RIDUZIONE DELL’IVA E IL RUOLO DEL CICLOTURISMO
Un ruolo-chiave è attribuito al potenziale della bicicletta elettrica, per la quale servirà una classificazione giuridica. Mentre un’opportuna attenzione è rivolta anche alla pianificazione di alloggi con parcheggi sicuri e protetti delle bici e capacità di ricarica per le e-bike.
E se gli stati membri sono incoraggiati a ridurre le aliquote IVA per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette e biciclette elettriche, anche le imprese dovranno fare la loro parte, promuovendo l’uso della bici con incentivi e strutture specifiche.
Infine, non poteva mancare – certo che no! – il cicloturismo, da sostenere con lo sviluppo della rete EuroVelo e delle sue 17 piste ciclabili, sfruttando le sinergie della rete TEN-T.
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