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Sui Monti della Laga con Mountain Evolution

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Meno conosciuti dei confinanti Monti Sibillini e del Gran Sasso (con cui condividono l’omonimo Parco Nazionale) i Monti della Laga meritano di essere vissuti in bici. Essi rappresentano il lato più selvaggio degli Appennini, per cui andare alla loro scoperta con una guida del posto può essere un plusvalore.

Mountain Evolution è un’associazione locale formata da guide alpine ed accompagnatori di media montagna ed abbiamo chiesto ad uno di loro, Emiliano Cipriani, di raccontarci una delle escursioni in e-mtb che propongono in zona.

“Proponiamo diverse attività outdoor nei Monti della Larga: arrampicate, trekking, ciaspolate e, seguendo il boom delle e-bike, anche escursioni in bici. Ne proponiamo diverse in realtà, anche in base alle esigenze della clientela. Il fulcro è comunque il Lago di Campotosto, che è il secondo bacino artificiale più grande d’Europa e che rappresenta una presenza costante nei panorami degli itinerari che offriamo. Inoltre, spesso nei mesi estivi prevediamo che il giro in bici si concluda proprio con un bel bagno rinfrescante nel lago”.

I ragazzi di Mountain Evolution hanno deciso di concentrare sui Monti della Laga i propri percorsi ciclabili per riavvicinare le persone alle zone colpite dal sisma del 2016: Campotosto, la vicina Amatrice, e molti centri minori che sono stati dimenticati da molti.

“Un nostro itinerario-tipo parte da Campotosto con un giro nel paese – spiega Emiliano – sia per vedere delle chiese di particolare rilevanza storica, sia per stimolare all’acquisto di prodotti locali. Poi si sale verso il Monte Ardito e da lì si costeggiano i versanti meridionali dei Monti della Laga. Quindi si scende ad Amatrice e si inizia una salita che, con le bici a pedalata assistita, è alla portata di quasi tutti, basta avere un minimo di dimestichezza col mezzo”.

L’itinerario in e-mtb proposto sul sito www.mountainevolution.com misura 45 chilometri e ha 900 metri di dislivello ma per le famiglie è possibile organizzare dei giri in bici attorno al Lago di Campotosto, oppure prevedere delle soste gastronomiche contattando preventivamente le attività locali.

“C’è da dire – conclude la guida – che i Monti della Laga sono meno antropizzati rispetto ad altre zone, per cui gli stessi itinerari possono variare a seconda della fruibilità dei sentieri, anche a causa della presenza di ginestre. Rispetto al Gran Sasso hanno una tipologia di roccia differente: qui essendoci principalmente arenaria troviamo molta più presenza di acqua (cascate e fiumiciattoli) mentre lì, essendo principalmente roccia calcarea, l’acqua filtra nel sottosuolo. Tutto questo li rende una zona piacevole da frequentare soprattutto durante i primi caldi che seguono lo scioglimento delle nevi”.

Appena fuori dai confini del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, in località Scoppito, nei pressi de L’Aquila, c’è un punto DINAClub: si tratta della trattoria La Brace, in cui potrete ricaricare la vostra e-bike.

In definitiva, pedalare in un Parco nazionale acquisisce una valenza maggiore, se pensiamo che l’area è popolata dalle specie tipiche dell’Appennino, come cinghiali, lupo e cervi. In più, farlo per una buona causa, quella di aiutare a fermare lo spopolamento dei centri colpiti dal sisma, è un motivo in più per inforcare la bici e mettersi in marcia.

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