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Produzione bici elettriche – Lombardo

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Il mondo legato alla produzione di bici è cambiato anche per chi con le biciclette elettriche lavora da tanti anni. La rapida crescita che c’è stata nel mercato ha portato a diverse rivoluzioni, ma com’è cambiato questo mondo?

Le inclinazioni sono diverse ma un filo conduttore che abbiamo trovato è che la crescita e il cambiamento sono stati esponenziali. Lombardo Bikes è una di quelle aziende che con le biciclette elettriche lavora da molto, prima però era un settore pionieristico, ora è diventata la normalità. 

«Produciamo biciclette elettriche – dice Emilio Lombardo amministratore delegato dell’azienda – dal 2010. Siamo stati la prima azienda italiana partner di Bosch, abbiamo voluto inserire sul mercato un prodotto di qualità fin da subito. Una delle prime e-bike che abbiamo prodotto: l’Amantea era un prodotto rivoluzionario, di grande tecnica. Il prezzo era di 2.000 euro e tutti ci presero per matti, ma poi le cose sono andate come vedete oggi».

La mentalità degli acquirenti è cambiata nel tempo.

Assolutamente, nel 2010 chi vedeva un prezzo come quello di prima per una e-bike rispondeva: «per quella cifra mi compro uno scooter». Ora invece i prezzi sono quasi raddoppiati. C’è da dire che all’estero erano già ben predisposti per le biciclette elettriche anche una decina di anni fa. 

Quante e-bike producevate nel 2010?

Eravamo intorno ai 500 modelli all’anno, con una grande esportazione all’estero. I modelli erano pochi, saranno stati tre o quattro in tutto. Non abbiamo mai realizzato bici per persone anziane o altro, ci concentravamo principalmente sui modelli da trekking. Tuttavia abbiamo sempre cercato di proporre un prodotto di qualità producendo tutto, o quasi, all’interno del nostro stabilimento. 

A quasi 15 anni di distanza come sono cambiate le produzioni?

Siamo passati dal produrre 500 bici all’anno a 400 al giorno. Un salto gigantesco se ci pensate, per fortuna siamo sempre stati improntati ad investire nel campo delle biciclette elettriche. La nostra produzione di elettrico supera il 50 per cento del totale. 

Per quanto riguarda il mondo strada?

Il nostro esordio in quel settore è stato nel 2017, all’inizio si faceva fatica a proporre un prodotto appetibile a causa della mentalità, ma ora le bici elettriche sono state sdoganate. 

La vera esplosione del mercato è arrivata nel 2020, eravate pronti?

Direi di sì. Come Lombardo già nel 2019 avevamo in previsione una netta crescita del mercato, chiaro che poi i numeri sono stati esagerati. Nel 2020 l’aumento di fatturato è stato dell’89 per cento, nei due anni successivi si è attestato intorno al 45 per cento. 

Siete riusciti a mantenere l’intera produzione in Italia?

Per quel che riguarda la parte di telai e componenti sì, anche perché nel 2017 abbiamo inaugurato una nuova sede che ha saputo reggere i numeri arrivati poi. Chiaro che non è possibile produrre tutto, le parti elettriche e tecnologiche vengono realizzate da aziende specializzate, come Bosch, con la quale continuiamo a lavorare. Il mondo delle bici elettriche è come quello dell’automotive: c’è tanta produzione interna ma anche molta parte di assemblaggio. Considerate che ad oggi noi produciamo più di 50 modelli diversi di e-bike.

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