C’era una volta il presepe dei ciclisti, costruito da un gruppo di biker sul Vesuvio e rinato tre anni fa dopo gli incendi del 2017.
Fino allo scorso autunno, però, nessuno aveva allestito o quanto meno pubblicizzato un presepe di ciclisti, nel quale – al di là della Sacra Famiglia – coprotagonisti della narrazione sono i grandi nomi della storia di questo sport.
A riempire questa casella vuota non è stato qualche creativo maestro presepista di San Gregorio Armeno, a Napoli, dove trovano spazio soprattutto i big del grande calcio, accanto a VIP della musica, dello spettacolo e della politica, personaggi come Greta Thunberg, infermieri-eroi anti Covid e Re Magi.
Il Presepe del Ciclismo è nato a Gavirate, in quella provincia di Varese che tanto ha dato a questo sport: fra gli altri, Luigi Ganna, Alfredo Binda, Michele Mara, Wladimiro Panizza, Claudio Chiappucci, Ivan Basso e Stefano Garzelli.
Ospitata dallo spazio espositivo dell’Antichità Binda, l’iniziativa è stata firmata dalla Ciclovarese, associazione assai attenta al cicloturismo e ai giovani.
UN CENTINAIO DI STATUETTE, UNA CAPANNA DI CORONE E LA MADONNA DEL GHISALLO
In uno scenario impreziosito da componenti della bicicletta (la capanna è stata realizzata con le corone di una bicicletta), gli autori hanno collocato un centinaio di miniature di atleti.
Fra i dettagli più curiosi, la miniatura della cappella della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti.
Osservare il presepe è come fare un viaggio nella storia del ciclismo, perché le statuette di Gavirate ritraggono veri corridori che hanno legato il proprio nome a grandi imprese.
Non poteva mancare Eddy Merckx, il corridore più vincente della storia del ciclismo, come Ercole Baldini – “il Treno di Forlì” – che fra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta firmò una medaglia d’oro olimpica, un Mondiale e un Grande Giro, oltre al record dell’ora.
C’è naturalmente il “pioniere” varesino Luigi Ganna, come ci sono Giovanbattista Baronchelli e Gianni Bugno.
LA “BENEDIZIONE” DI SARONNI E LA FILASTROCCA DI RODARI DEDICATA AI GREGARI
La realizzazione è stata curata da Paolo e Lorenzo Altieri, con il supporto di Flavio Binda e la disponibilità di Luca Nicolini, Cesare Floreani e Valeria Papa, un team gaviratese doc, che ha proposto la Natività in un contesto originale e divertente. Fede religiosa e passione sportiva.
Nel centenario della sua nascita, è stato ricordato anche Gianni Rodari: nella vetrina è stata infatti collocata la filastrocca “Il Gregario” che mette in evidenza e porta all’attenzione degli sportivi la figura dei protagonisti delle gare spesso poco celebrati.
Fra le numerose visite, particolarmente gradita è stata quella di Giuseppe Saronni, che ha apprezzato l’opera e nel dettaglio la sua statuetta con la maglia di campione del mondo di Goodwood 1982. Una vera e propria benedizione è il caso di dire.
Anche per voi il ciclismo è una… religione? Raccontatecelo nei commenti!
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