Avete tre settimane libere, da dedicare all’esplorazione e alla scoperta cicloturistica di nuove strade, nuovi scorci e nuove storie? Se la risposta è sì, una buona idea potrebbe essere il Periplo della Sicilia, itinerario permanente di circa 1200 km che percorre le coste dell’isola.
Chi di tempo libero ne ha poco, è meno allenato o semplicemente vuole prendersela comoda, ha comunque altre opzioni valide nei tre semi-peripli. Nello specifico si tratta de La Via dei Tramonti, La Via del Nord e La Via della Liberazione, ciascuno di circa 350 km ciascuno.
Scopriamo le prime due tappe del Periplo della Sicilia, che da Palermo portano all’incantevole Castellammare del Golfo, a est della città capoluogo.
DA PALERMO A TERRASINI ATTRAVERSO ANTICHI BORGHI MARINARI (58 km, dislivello 530m)
La prima tappa del giro della Sicilia in bici parte da Palermo e, percorrendo l’antica strada costiera, attraversa i piccoli borghi marinari ormai inglobati nel tessuto urbano. È un itinerario di media difficoltà, con una sola salita impegnativa verso il centro di Carini, tutto mare fino a Terrasini. I km da percorrere sono 58, il dislivello positivo è di 530 metri.
Si entra sulla spettacolare e poco trafficata SS113, a due passi dal mare, che porta a Isola delle Femmine con il suo grazioso porticciolo. Proseguiamo per Capaci e ci prepariamo all’unica salita un po’ più impegnativa. Il premio è la splendida fontana monumentale nel centro di Carini, dove riempire le borracce prima di proseguire nel viaggio in bici.
Da lì si plana verso Terrasini dove ci aspettano un bel piatto di pesce, una passeggiata rilassante sul corso e magari un giro al museo di Palazzo d’Aumale, dove si trovano interessanti collezioni di carretti siciliani e di reperti naturalistici.
I COLORI MOZZAFIATO FRA TERRASINI A CASTELLAMMARE DEL GOLFO (36,9 km, dislivello 409m)
Breve, spettacolare e poco impegnativa. Difficile chiedere di più al secondo segmento del Periplo della Sicilia, 36,9 km da Terrasini a Castellammare del Golfo, con un dislivello positivo di 409 metri.
Il fil rouge della tappa è in realtà un fil… blu, verde, turchese: compagno di viaggio è infatti il mare, in ogni sua sfumatura. C’è anche del rosso, a dire il vero: quello delle falesie a picco sul mare, che si alternano a spiagge lunghe e solitarie.
È un pedalare tranquillo e sorpreso, fra dune e ciuffi di ginepro fenicio (come sulla selvaggia spiaggia di Balestrate), oltre a una lenta processione di piccoli borghi sonnecchianti su uno dei golfi più ampi del Mediterraneo.
Fra i luoghi imperdibili, lungo l’itinerario, ci sono la magica Riserva di Capo Roma e il possente e pittoresco maniero di Castellammare del Golfo, teatro della vita notturna e diurna della cittadina.
Commenti
Inizia la discussione.