Ci sono diversi punti di contatto fra pendolari in bicicletta e cicloturisti, oltre al fil rouge della passione per le due ruote. Sul fronte delle esigenze, soprattutto in città, ad accomunarli c’è un’efficace intermodalità, ovvero la possibilità di spostarsi usando mezzi di trasporto “connessi” tra loro.
Chi usa la bicicletta per andare al lavoro, cerca soluzioni intermodali con i mezzi “classici” del trasporto pubblico locale, dal sistema ferroviario al trasporto su gomma. Per i cicloturisti, invece, va considerata anche l’intermodalità con i sistemi di trasporto prettamente turistici come traghetti, impianti di risalita e treni speciali.
Di intermodalità si parla anche nel report “Italia in bici: scenari, protagonisti e indotto” di Repower e Università IULM che, al di là della fruibilità, ha riproposto i sette vantaggi che un buon sistema di trasporto intermodale può portare alle aree urbane, già evidenziati da Kager e Harms in “Synergies from improved bicycle-transit integration: towards an integrated urban mobility system” (2017).
GLI EFFETTI SU BACINO DI UTENZA, SCELTA E PERSONALIZZAZIONE DEL VIAGGIO
Il primo vantaggio è legato al bacino di utenza del trasporto pubblico, che grazie a un’efficace connessione con le biciclette potrebbe aumentare fino a nove volte. Ci sarebbe inoltre una maggiore scelta, in quanto gli utenti avrebbero accesso a un maggior numero di punti di connessione con il sistema dei trasporti.
Un’intermodalità efficace garantirebbe, inoltre, la possibilità di organizzare i viaggi di andata e ritorno in base alle necessità, facendo scegliere agli utenti i metodi e le forme più congeniali in base alle specifiche esigenze e impegni quotidiani.
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, COMPETITIVITÀ E “VITALITÀ” DEL TERRITORIO, CENTRI DIFFUSI
C’è poi il fattore “sostenibilità economica”. Con un sistema integrato vincente andrebbe a migliorare, perché un servizio migliore e più veloce porterebbe a un aumento della domanda.
Più efficace, sostenibile e accessibile, il sistema di trasporto pubblico diventerebbe grazie a una valida intermodalità anche più competitivo. E il territorio sarebbe più vitale. Le persone che si spostano in bici amplierebbero l’area delle proprie commissioni e la domanda di servizi locali aumenterebbe, supportando le attività del territorio.
Si andrebbero così creando agglomerati urbani più a misura di cittadino, più sicuri e ricchi, e con una maggiore l’interconnessione tra tessuti urbani policentrici e autonomamente sostenibili. Sono le “città dei 15 minuti”, di cui si parla anche nel podcast di Repower Rumors d’ambiente.
L’INTERAZIONE TRENO-BICICLETTA E LA GITE IN BARCA BIKE FRIENDLY
Ruolo preminente nel contesto dell’intermodalità, sia per i ciclisti pendolari, sia per i cicloturisti, è quello giocato dall’interazione treno-bicicletta. Su questo fronte, l’aggiornamento della normativa europea ha obbligato le compagnie ferroviarie a fornire uno spazio dedicato per le bici su tutti i treni.
Non solo ferrovie: oggi l’intermodalità ha iniziato a muoversi su altri binari. Nelle zone costiere, come nel delta del Po, sono nate escursioni che permettono di effettuare gite su barche e traghetti senza dover rinunciare alla bicicletta.
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