Trend, lifestyle, fenomeno. È la bici elettrica la nuova star del mercato delle due ruote, un settore alimentato dalla crescita del cicloturismo e dall’adozione di nuovi stili di vita degli italiani nel quotidiano.
Numeri confortanti per l’ecosistema della bicicletta, che si ritrovano anche nell’ultimo Market Watch di Banca Ifis: grazie al boom delle e-bike, la cui vendita è quintuplicata negli ultimi cinque anni, nel 2020 si è registrato in Italia un aumento del 20 per cento nella produzione di bici, per un totale di due milioni di pezzi venduti.
Continua a splendere il sole, dunque, su un segmento di mercato che quattro anni fa ha invertito la rotta e che prevede “bel tempo” anche per il biennio 2021-2022.
LA FILIERA CICLISTICA: QUASI TREMILA IMPRESE, NOVE MILIARDI ANNUI DI RICAVI
Secondo Market Watch, la filiera della bicicletta annovera circa 2.900 imprese e 17mila addetti, con ricavi per 9 miliardi di euro annui.
La buona notizia è che nel biennio 2021-2022 un’azienda su due prevede un aumento dei ricavi e solo il 10 per cento stima una contrazione. Il comparto cresce sull’onda dell’innovazione e dell’impronta sostenibile: nel 2020 sono state prodotte in Italia oltre tre milioni di bici, un quinto in più rispetto al 2018.
Un ulteriore impulso potrebbe arrivare dalle buone prassi urbane e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede investimenti per 600 milioni di euro su bicicletta e infrastrutture.
IN ITALIA VENDUTE 280MILA E-BIKE NEL 2020. E SI PUÒ CRESCERE ANCORA
A vivacizzare il mercato è la forte richiesta di prodotti più economici e più tecnologici. E qui entrano in gioco le e-bike che in Italia, nell’ultimo quinquennio, hanno visto quintuplicare le vendite di pezzi, balzando da poco più di 50mila a 280mila, il 14 per cento del totale dell’anno solare 2020.
Per quattro distributori su cinque, anche il biennio 2021-2022 prospetta un aumento, mentre il 90 per cento dei produttori è sicuro che la bici elettrica sarà una rivoluzione duratura della mobilità per la crescente attenzione alla sostenibilità, gli incentivi all’acquisto e all’innovazione che porta modelli sempre più leggeri e performanti.
DUE TERZI DELLE AZIENDE SONO AL NORD E HANNO VOCAZIONE SOSTENIBILE
È il Nord Italia a ospitare la maggior parte delle aziende del comparto, che include produttori di macchine industriali per la produzione di biciclette (5 per cento), produttori di biciclette e componentistica (21%) e distributori all’ingrosso, commercianti al dettaglio e noleggiatori (74%).
Lombardia (22%), Veneto (19%), Piemonte (14%) ed Emilia Romagna (10%) coprono i due terzi del totale. Due quinti del fatturato vanno oltre confine, oltre metà delle vendite sono destinate all’Europa. Un forte peso ce l’ha l’import di componentistica, con la Cina primo fornitore.
La riduzione dell’impatto ambientale è una priorità per otto imprese su dieci, fra riciclo dei rifiuti, efficientamento energetico, utilizzo di fonti rinnovabili e riduzione di emissioni inquinanti.
ITALIANI POPOLO DI CICLISTI: QUATTRO MILIONI DI AMATORI E CICLOTURISTI
Nel 2020 sono state vendute in Italia oltre due milioni di bici, tra prodotti made in Italy e d’importazione, con una crescita di 17 punti percentuali rispetto all’anno precedente e del 26 rispetto al 2018.
Le biciclette muscolari acquistate ammontano a 1,73 milioni (+14%), 280 mila le e-bike (+44%). Metà della produzione e delle vendite riguarda il ciclismo sportivo: dei 10,7 milioni di appassionati, quattro sono praticanti amatoriali e cicloturisti, concentrati soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
IL CICLOTURISMO: INCIDENZA, POTENZIALITÀ E PROSPETTIVE
Notevole l’incidenza del cicloturismo: ogni anno gli appassionati che scelgono l’Italia spendono 4,6 miliardi di euro, il 5,6% della spesa turistica nazionale. Per il 62%si tratta di cicloturisti stranieri, provenienti soprattutto da Germania, Francia e Austria.
A livello di best practice brilla il Trentino-Alto Adige che vanta un’ampia offerta di percorsi, una rete di trasporti, punti ristoro e servizi dedicati alle due ruote, ricavando in media 338 mila euro di ricavi per chilometro ciclabile.
Se le altre Regioni si adeguassero a questi standard qualitativi, il comparto potrebbe incamerare, secondo le stime dell’Ufficio studi di Banca Ifis, 20 miliardi di euro dai cicloturisti, quadruplicando i volumi attuali.
Uno degli elementi chiave per migliorare l’offerta è il potenziamento della rete viaria dedicata: ai 2.341 km di piste ciclabili attualmente presenti nelle 22 principali città italiane, se ne aggiungeranno ulteriori 2.626 chilometri, già previsti nei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, e 58 mila km di ciclovie.
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