Il mare, la tradizione conserviera ittica, le bianche scogliere e l’eredità greca, dirompente nella Valle dei Templi. C’è tutto questo nella tappa del Periplo della Sicilia che ci porta da Sciacca ad Agrigento, lungo 72 km con dislivello in salita di 1268 metri.
Un percorso impegnativo, che coincide con l’ultima sezione della Via dei Tramonti da Palermo ad Agrigento (il primo dei tre semi-peripli che formano il Periplo della Sicilia in bici), lungo il quale si lascia la costa in diverse occasioni per evitare il più possibile la SS115, che in alcuni tratti è l’unica opzione.
Come specificato sul sito ufficiale del Periplo, sul dislivello complessivo influiscono le scalata fino al centro di Sciacca, quelle di Ribera e Porto Empedocle e quella per il centro di Agrigento.
DA SCIACCA A MONTALLEGRO FRA ARANCE, SCALATE E RUDERI (37,3 km)
Superata la salita iniziale, usciamo da Sciacca su via Ghezzi per poi pedalare sulla strada provinciale 76 fino al km 7, per evitare la statale Sud Occidentale Sicula. Qui svoltiamo a destra pedalando per altri tre chilometri su strada secondaria, per poi immetterci sulla SS115.
Dopo 20 km arriviamo a Ribera, città natale di Francesco Crispi ma anche città delle arance e “città slow“. Ci accoglie con una discreta salita che, volendo, giustifica una breve sosta.
Ma è ancora presto per fermarsi. Ci aspetta Montallegro, piccolo borgo ai piedi di Monte Suso, che apparirà quasi come un’oasi nel deserto nella nostra pedalata su stradine secondarie con qualche dislivello in più.
Siamo a metà percorso e quindi potremmo rifocillarci in un bar del corso principale o, se abbiamo tempo ed energie da gestire, scalare a piedi il Monte Suso e visitare i ruderi del borgo antico.
DA MONTALLEGRO AD AGRIGENTO CON LA SCALA DEI TURCHI E LA VALLE DEI TEMPLI (34,8 km)
La seconda parte dell’itinerario è una collana di perle naturalistiche. Al km 45,7 arriviamo a Siculiana Marina, il cui intero territorio è caratterizzato da pareti di pietra friabile e spiagge dalla sabbia pastosa di colore giallo scuro; Torre Salsa e la Spiaggia di Pietre Cadute sono uno spettacolo, soprattutto al tramonto.
Più avanti, al km 57,1 dopo un tratto di piacevoli saliscendi, ci aspetta la bianchissima Scala dei Turchi, fatta di marna bianca, la più celebre fra le pareti rocciose della zona. Una specie di nuvola solida, meta di numerosi turisti e ideale per una sosta con tanto di bagno ristoratore.
Le meraviglia non sono finite. Porto Empedocle, città natale dello scrittore Andrea Camilleri, ha casette sovrastate da marna bianca, che si affacciano su una bellissima spiaggia; l’intera Valle dei Tempi è uno dei parchi archeologici più famosi di tutto il mediterraneo.
Dopo 72 km e un’ultima salita la nostra cicloscoperta della Sicilia occidentale si conclude ad Agrigento, la città moderna ricostruita lontano dall’antica Akragas, della quale conserva però parte del fascino e della decadente bellezza. Che si prosegua o meno con il Periplo, ad Agrigento possiamo finalmente rinfrescarci con un latte di mandorla e rifocillarci con uno dei piatti tipici della cucina locale, dal Maccu di fave alla Mpignolata di grotte.
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