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ITALIAN BIKE FESTIVAL

2 minuti di lettura
Le fiere, come quella dell’Italian Bike Festival servono per mettere in contatto il popolo del ciclismo ma anche coloro che credono nella mobilità elettrica, noi del DINAclub su tutti. Le città piano piano stanno cambiando, e con loro le persone che le vivono tutti i giorni.

Il periodo post pandemia e la conseguente nascita dello smart working hanno fatto sì che i lavoratori arrivino a spostarsi di meno durante la settimana. Se su una settimana lavorativa composta solitamente da cinque giorni, tre si passano a casa a lavorare va da sé che il classico spostamento casa-ufficio diminuisce. Questo cambiamento, che ha prima travolto le aziende e i posti di lavoro, si è poi riversato sui cittadini, quelli che la città la muovono e la rendono viva. E’ diventata una consuetudine cercare mezzi alternativi a quelli pubblici, sia per la qualità del servizio offerto che per la comodità. 

Un popolo diverso

Il popolo della bici è cresciuto, il mercato dell’urban è in crescita e le utenze sono aumentate a perdita d’occhio. Le strade sono piene di mezzi a pedali: muscolari o elettrici, cargo e city bike. Il termometro di questa “febbre dei pedali” è stata la fiera di Misano, svoltasi dal 13 al 15 settembre nel paddock del Marco Simoncelli World Circuit e in pista, eccezionalmente diventata territorio di pedali e non motori rombanti. 

L’Italian Bike Festival, in passato, ha sempre messo in comunicazione chi la bici la vedeva come un mezzo per allenarsi e cercare la prestazione. Ora la storia è diversa, nei più di 600 stand presenti sull’asfalto del circuito romagnolo quasi la metà erano dedicati a tutto ciò che il mondo della bici ha imparato a vivere e conoscere: dalla vecchia mountain bike, riscoperta in chiave moderna ed elettrica, al gravel, passando per il bikepacking e l’urban. Il Covid ha fatto sì che tanta gente scoprisse la bici, poi il resto lo ha fatto la bellezza di perdersi e prendersi il proprio tempo. 

L’avvento del motore (elettronico!)

L’avvento delle e-bike ha cambiato la visione di questo mezzo, tanti ora si avvicinano, non più spaventati dalla fatica del pedalare ma incuriositi dal vedere il mondo da un’altra prospettiva. In città si preferisce la e-bike al motorino o alla macchina. Le aziende hanno risposto migliorando sempre più i prodotti, ora una e-bike urban diventa anche il mezzo per dei trekking in famiglia. Chi ha sempre lavorato trasportando oggetti o consegnando pacchi ha trovato nelle cargo bike un valido alleato. Facili da parcheggiare e guidare, ma soprattutto agili. 

Il pubblico dell’Italian Bike Festival è quindi cambiato, non si ha solamente uno scambio tecnico tra chi la bici ha la passione di smontarla e rimontarla. Ora serve la pazienza di introdurre chi la bici la sta scoprendo per la prima volta.

In questa fase di transizione avanzata, il supporto del network DINAclub si rivela decisivo. Già da tempo avevamo intercettato questa corrente e abbiamo messo in atto le strategie di comunicazione e di infrastrutturazione che permettono alle strutture ricettive e agli utenti finali di avere dei punti di riferimento sul territorio. Una compagine in crescita, che saprà ben cavalcare questo trend e far parte della nuova cultura che il Paese sta conquistando, pedalata dopo pedalata.

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