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Intervista Doctor Bike

6 minuti di lettura
Doctorbike nasce nel 2020 dalla passione per le due ruote e dalla crescente consapevolezza dell’importanza della mobilità sostenibile. L’idea di creare un team di ciclomeccanici mobili è scaturita dalla mancanza di servizi di assistenza per i ciclisti, in particolare per coloro che usano la bicicletta durante i viaggi e il turismo. Con l’obiettivo di garantire […]

Doctorbike nasce nel 2020 dalla passione per le due ruote e dalla crescente consapevolezza dell’importanza della mobilità sostenibile. L’idea di creare un team di ciclomeccanici mobili è scaturita dalla mancanza di servizi di assistenza per i ciclisti, in particolare per coloro che usano la bicicletta durante i viaggi e il turismo. Con l’obiettivo di garantire serenità ai cicloturisti, Doctorbike ha sviluppato una piattaforma digitale per offrire supporto rapido e affidabile in viaggio. Nel tempo, l’azienda ha esteso la propria offerta, creando l’App Db 360, una soluzione innovativa di noleggio biciclette che supporta anche le strutture ricettive.

In questa intervista, esploreremo la storia di Doctorbike e scopriremo come i suoi servizi stiano innovando l’esperienza dei ciclisti e del cicloturismo. Continuate a leggere per approfondire.

Qual è il core business dell’azienda?
Il core business di Doctorbike è l’assistenza meccanica per biciclette, fornendo un servizio rapido ed efficiente sia su strada che a domicilio, mirato a garantire la massima mobilità ai ciclisti urbani e ai cicloturisti. Questo servizio principale è supportato e integrato dall’offerta di servizi aggiuntivi tramite l’app Db360, come il noleggio di flotte di biciclette, in particolare di e-bike, per aziende e strutture ricettive.

Doctorbike e il suo piano di assistenza nascono davanti al calo delle botteghe artigianali oppure si propone come un’alternativa?
Doctorbike non nasce semplicemente davanti al calo delle botteghe artigianali, ma si propone come un’alternativa e un’integrazione al tradizionale servizio di assistenza tecnica in officina, soprattutto per le esigenze delle strutture ricettive. Doctorbike risponde a una specifica necessità del mercato: la richiesta di servizi di assistenza rapidi, flessibili e personalizzati, spesso impossibili da ottenere tramite le tradizionali strutture.

Possiamo definire il portale un hub di servizi?
Sì, definire Doctorbike un hub di servizi è preciso e appropriato. Un hub centralizza e integra diversi servizi correlati, e questo è esattamente ciò che facciamo: offre assistenza meccanica, gestione flotte e noleggio, il tutto accessibile facilmente mediante le nostre piattaforme smart dedicate all’assistenza e al noleggio.

Passa tutto attraverso l’app oppure esiste anche una rete sul territorio?
Il nostro sistema funziona in questo modo: i clienti effettuano le richieste di assistenza e noleggio mediante le nostre App. Questo ci permette una gestione centralizzata delle informazioni e una maggiore efficienza. Tuttavia, il servizio di assistenza meccanica viene concretamente eseguito da una rete di meccanici professionisti affiliati a Doctorbike, operanti sul territorio e raggiungibili in loco.

Chi è il cliente di Doctorbike: il privato o il professionista del settore?
Il nostro target di clientela è composto sia da privati cittadini che utilizzano la bicicletta per spostamenti urbani o attività ricreative, sia da professionisti del settore turistico, come hotel, agenzie di viaggio o guide turistiche, che necessitano di servizi di noleggio flotte e assistenza tecnica per le biciclette che offrono ai propri clienti.

Si può dire che lo scopo sia intervenire in maniera decisa nel settore della logistica e della mobilità sostenibile?
Doctorbike interviene in maniera decisa nel settore della logistica e della mobilità sostenibile, andando ben oltre il semplice servizio di assistenza e noleggio biciclette. La nostra mission è promuovere un cambiamento nel modo in cui le persone si muovono in città, optando per soluzioni ecocompatibili. In questo senso, il nostro impegno si estende anche alla logistica dell’ultimo miglio, con l’utilizzo di cargo bike, contribuendo a creare un sistema di trasporto più efficiente e rispettoso dell’ambiente.

Il progetto Move 21, realizzato su Roma, può diventare un format espandibile in altre città?
Sì, assolutamente. Il progetto Move 21 a Roma è stato un’esperienza pilota di grande successo, dimostrando la fattibilità e l’efficacia del nostro modello di mobilità sostenibile. Abbiamo raccolto feedback molto positivi, sia da parte dei cittadini che hanno apprezzato la semplicità delle procedure di prenotazione, sia dalle attività commerciali che hanno beneficiato della convenienza economica del servizio, l’impatto positivo sull’ambiente, la riduzione del traffico. Sulla base di questa esperienza, stiamo già lavorando per replicare e adattare il progetto ad altre città italiane, integrando le best practices e le soluzioni specifiche a ciascun contesto urbano.

Quanto è importante la collaborazione con le Amministrazioni locali e gli uffici deputati alla mobilità urbana?
La collaborazione con le amministrazioni locali è cruciale per Doctorbike. Permette l’accesso a finanziamenti, l’integrazione nei piani urbani, la condivisione di dati, la promozione dei servizi e la semplificazione delle procedure, massimizzando l’impatto della nostra attività nel promuovere la mobilità sostenibile.

Avete la sensazione che le aziende stiano cogliendo l’importanza di rivolgersi a un mobility manager?
Sì, avvertiamo un netto cambiamento di tendenza. Le aziende stanno sempre più comprendendo l’importanza di affidarsi a un mobility manager e di investire nella mobilità sostenibile. Non si tratta più solo di una scelta “etica”, ma di una vera e propria necessità strategica, dettata da fattori come la riduzione dei costi, il miglioramento dell’immagine aziendale e la crescente sensibilità dei dipendenti verso tematiche ambientali. Il vento sta cambiando, e vediamo un crescente interesse da parte delle aziende a strutturare una gestione più efficiente e sostenibile della mobilità dei propri dipendenti.

In che modo avete strutturato Doctorbike in tema di mobility manager: vi rivolgete a consulenti esterni o avete figure interne?
Per la gestione dei rapporti con i mobility manager e la fornitura dei servizi correlati, Doctorbike si avvale di un approccio misto. Il team commerciale interno si occupa dello sviluppo del business e della gestione dei rapporti con i clienti, offrendo consulenza e supporto per la scelta delle soluzioni più adatte. Per quanto riguarda i servizi di allestimento di spazi bike-friendly, invece, ci affidiamo a una rete di fornitori esterni specializzati, selezionati per la loro competenza e affidabilità, garantendo così ai nostri clienti un servizio completo e di alta qualità.

E-bike, cargo bike, biciclette, monopattini elettrici: è possibile definire una percentuale dei mezzi più richiesti?
Al momento, la domanda di e-bike rappresenta la quota maggiore delle richieste, seguita dalle biciclette tradizionali. Le cargo bike stanno registrando una crescita costante, seppur partendo da una base inferiore, mentre i monopattini elettrici rappresentano ancora una quota minore, anche se in costante aumento. Non possiamo fornire percentuali precise poiché le richieste variano in base al periodo dell’anno, al tipo di cliente (privato o azienda) e alle specifiche esigenze del mercato. Tuttavia, è evidente la forte prevalenza delle e-bike, confermando la crescente popolarità di questo mezzo di trasporto ecologico ed efficiente.

Quale spazio ha la cargo bike nella logistica “dolce” nelle città italiane?
Il potenziale delle cargo bike nella logistica urbana italiana è elevato, ma la loro diffusione dipende da infrastrutture adeguate, normative favorevoli, costi accessibili e dalla sensibilità delle aziende verso la sostenibilità. Nonostante gli ostacoli attuali, la crescita è in atto, e con un supporto maggiore, l’utilizzo delle cargo bike nella logistica “dolce” è destinato ad aumentare significativamente.

Come funziona l’App in merito all’assistenza meccanica?
L’app di assistenza Doctorbike semplifica la richiesta in modo intuitivo e veloce. L’utente, attraverso l’interfaccia user-friendly, indica: tipo di mezzo, tipo di problema, posizione, orario preferito. L’app gestisce la richiesta, la inoltra al meccanico più vicino, e fornisce informazioni in tempo reale sullo stato della richiesta. Inoltre, consente di comunicare direttamente con il meccanico e gestisce il pagamento in modo sicuro e tracciabile.

Possiamo dire che l’app sia un vero social, nel senso che mette in relazione persone e negozi che possono offrire servizi?
Sì, l’app può essere considerata un vero social in quanto facilita la connessione tra persone e negozi, permettendo loro di interagire e offrire servizi.

Quanto è importante che l’hotel abbia la giusta preparazione “culturale” e l’infrastruttura adeguata per accogliere il cicloturista? Come possiamo supportare le strutture in questo percorso di adeguamento dell’offerta per rispondere a una domanda sempre più esigente?
È fondamentale che l’hotel abbia preparazione culturale e infrastrutture adeguate per accogliere cicloturisti, offrendo servizi specifici come parcheggi sicuri e informazioni sui percorsi. Per supportare le strutture nell’adeguamento, si possono offrire corsi di formazione per il personale, stabilire collaborazioni con associazioni di ciclisti, incentivare investimenti in infrastrutture, e promuovere l’hotel come meta per cicloturisti.

Crediamo che sia fondamentale fare sistema tra operatori del settore (noleggio di bici e supporto tecnico, fornitura di infrastrutture, guide e bike) per offrire un servizio più organico e frictionless, affinché si possa incentivare una fruizione più sostenibile delle destinazioni. Dal tuo punto di vista, qual è il grado di maturità degli operatori su questo fronte, a oggi?
Dal nostro punto di vista, il grado di maturità degli operatori del settore cicloturistico varia, ma ci sono alcune tendenze comuni: crescente collaborazione, iniziative locali in rete, consapevolezza della sostenibilità e necessità di formazione. Sebbene ci siano segnali positivi, c’è ancora spazio per migliorare la coordinazione e la consapevolezza tra gli operatori per creare un’esperienza cicloturistica più integrata e sostenibile.

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