Marco Ciccanti, meccanico esperto, ci aiuta a capire meglio come utilizzare una e-bike e in che modo far durare di più la batteria. «Il consumo della batteria deriva dalle prestazioni del suo utilizzatore, a partire dal peso e dal grado di allenamento. I sistemi moderni, come quelli di Bosch che noi conosciamo molto bene, permettono una personalizzazione del supporto pressoché infinita».
Regole basilari
Ci sono dei consigli che risultano quasi scontati, ma non c’è nulla di male nel fornirli, visto che il mondo delle e-bike vede nuovi appassionati avvicinarsi giorno dopo giorno. «La regola principale – di Ciccanti – è che meno uso la batteria durante un’uscita più questa dura a lungo. I livelli di assistenza nel tempo sono diventati diversi e pensati per ogni tipo di attività. Quello minore è l’Eco, che offre un supporto di pedalata davvero minimo. Poi c’è il Tour e il Tour+ che in presenza di vento rendono regolare la pedalata, adattandosi alla pedalata del ciclista».
«Non ci sono particolari indicazioni da fornire a chi usa questi sistemi, la batteria lavora bene e con costanza, senza affaticarsi. Il sistema più intelligente di tutti e’ l’e-mtb che si adatta alla condizione e al peso di chi sta sopra».
Turbo? Sì, ma con parsimonia.
Accendere ogni tanto il “turbo” non fa male, né alla bici e tanto meno al pedalatore. Va usato però in maniera moderata, perché l’usura della batteria è dietro l’angolo.
«Ormai si usano batterie con 450 watt per ora, ma siamo arrivati anche a 800. Questi sistemi offrono un supporto, anche in modalità turbo, di 55 chilometri. Sono tanti, vero ma il dato cambia sempre a seconda del peso del ciclista. In pianura, poi il turbo, rischia di farvi sforare dal limite di 25 chilometri orari, e il supporto si stacca. E’ altamente sconsigliato accelerare e decelerare per brevi tratti. In piano meglio abbassare il livello di assistenza e godersi una pedalata costante, con fatica».
«Il consiglio cardine – conclude il nostro meccanico – per far durare di più la batteria, è quello di scegliere una modalità di assistenza e tenere quella per tutta la durata del giro. Ogni tanto ci si può concedere una breve uscita in turbo, la bici non soffrirà più di tanto».
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