“Tra le primissime domande che mi aspetto – dice – c’è quella che emerge subito dopo aver ascoltato le sue esigenze, ovvero: qual è la bici più adatta a me? Sembra banale ma questo è imprescindibile per orientarsi nel “mare magnum” delle e-bike. Già capire se serve una bici per un contesto urbano o per l’attività sportiva è fondamentale”.
Immaginiamo che, sia per chi provenga da un lungo passato con bici muscolari, sia per chi è un neofita, le attenzioni ricadano sul motore. Vediamo cosa c’è da sapere a riguardo…
“Se parliamo di city bike si può cominciare col chiedere la posizione del motore, che in alcuni modelli è collocato all’interno del mozzo della ruota posteriore, ed in altri, più evoluti, nella scatola del movimento centrale. Se invece passiamo al settore delle mtb e gravel elettriche la discriminante non è più la posizione del motore (sempre centrale) ma se sono front o full, ovvero con la sola forcella anteriore ammortizzata o biammortizzate, con queste ultime che stanno soppiantando le prime, e che escursioni hanno. Tornando sul motore, poi, si può scendere nel dettaglio e chiedere quali sono i valori di potenza e di coppia espressi”.
E qui ci riallacciamo all’altra grande peculiarità di un e-bike: la batteria.
“Esatto, i wattora espressi dal motore dipendono dalla batteria, quindi l’utente neofita può chiedere di farsi spiegare le differenze tra Eco, Trail e Boost che non sono altro che differenti livelli di assistenza alla pedalata che il motore eroga. Da come vengono gestiti questi comandi (che possono anche essere descritti da una semplice sequenza numerica) deriva anche la durata della batteria, e qui prevengo la classica domanda “ma c’è pericolo che rimango a secco lontano da casa?” che è un po’ lo spauracchio di chi è alle prime armi”.
Per i più smanettoni si può chiedere al proprio rivenditore di farsi spiegare nel dettaglio il funzionamento del ciclocomputer di bordo che ha molte più funzioni e settaggi rispetto a quello di una bici muscolare, mentre un rapporto di fiducia cliente-negoziante non può prescindere dal discorso assistenza e manutenzione.
“Anche perché – spiega Scappiti – occorre ricordare due fattori: il primo è che le forze in gioco sul comparto meccanico, quali catena, cambio e pignoni, sono maggiori rispetto alle bici tradizionali, l’altro è che su componenti complesse come motore e batteria serve giocoforza meglio non avventurarsi da soli e rivolgersi ad un tecnico specializzato”.
Infine, per chi si approccia a guidare una e-mtb in discese tecniche può essere utile fare domande sulla guidabilità della bici (in ciò aiuta molto la larghezza generosa delle gomme), i materiali usati per telaio e componentistica e, ultimo ma non ultimo, farsi spiegare bene a cosa si va incontro, dal punto di vista legale, se si decide di sbloccare il motore di una e-bike (che tipicamente smette di fornire energia una volta raggiunti i 25 o 27;km/h)…
crediti foto: www.labiciclettaterni.com
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