Nota per la ricchezza di itinerari ideali sia per gli escursionisti che per gli appassionati delle due ruote, la zona dei Colli Berici, nel Vicentino, è la meta ideale anche per coloro che desiderino fare un’esperienza all’insegna dell’enoturismo, grazie ai rigogliosi vigneti dai quali vengono prodotti gli ottimi vini rossi che caratterizzano la regione, come il Tai Rosso, il Merlot o il Cabernet.
Per coloro che desiderano unire la sfera sportiva a quella enoturistica, nella zona sud-orientale dei colli, in un contesto di fortunata bellezza entro la “corte” di un antico Monastero del 1200 lungo la valle dei mulini di Mossano, sorge Cantina Pegoraro, una piccola azienda vinicola a conduzione familiare.
La cantina ha aderito con convinzione al progetto DINAclub di Repower, offrendo al cicloturista la possibilità di esplorare il territorio in bici e ricaricarsi con la rastrelliera DINA, in linea con la filosofia sostenibile con la quale l’azienda si identifica da sempre.
Abbiamo parlato di questi temi e di mobilità sostenibile con Valeria Pegoraro, socia della cantina di famiglia.
Raccontaci della tua clientela tipo: l’esplosione delle attività all’aperto ha cambiato tipologie di visitatore e le sue esigenze?
Il contesto naturale-paesaggistico di particolare bellezza, rustica e poco nota, invita certamente un turismo lento e curioso che spesso approda anche da lontano (in camper e non) portando con sé la bicicletta o semplicemente la voglia di camminare in tranquillità tra vigne, uliveti e boschi. Credo che la qualità e la cura della proposta in un contesto non troppo formale siano aspetti considerati importanti anche da chi sceglie un’uscita in campagna.
Cosa significa per te essere una struttura “BikeFriendly”? Cosa non dovrebbe mai mancare per fare felice un cicloturista?
Significa accogliere persone che arrivano casualmente o che al contrario hanno pianificato l’uscita e si fermano da noi come punto di partenza, sosta o arrivo. Nel primo caso è interessante vedere come spesso poi tornino con amici, con un’uscita organizzata appositamente o anche in macchina per acquistare il vino. Nel secondo invece è da evidenziare come offrire una proposta enogastronomica, nel nostro caso la degustazione vino, risulti una scelta molto apprezzata.
Quali sono un percorso e un’attrazione che un cicloturista non dovrebbe mai perdersi nella tua zona?
Nei nostri colli si può percorrere “L’Alta Via dei Berici” in MTB o la ciclabile “Vicenza-Noventa” che si avvicina a scorci architettonici e paesaggistici di sicura bellezza. Si può poi proseguire per Montagnana, città murata di origine medioevale.
Quanto sono importanti, nella tua esperienza, la tecnologia e le piattaforme online nel turismo di oggi?
Sicuramente sono molto importanti perché danno una visibilità diversamente raggiungibile. Tutti noi, ogni giorno, cerchiamo informazioni on-line pertanto farsi trovare o meno dipende certamente anche da quanto si è presenti sulle piattaforme online.
Sei entrato a far parte dell’ecosistema di mobilità sostenibile Repower: cosa significa per te “sostenibilità”, e quanto questa sensibilità fa la differenza per il visitatore di oggi?
Significa avere cura nelle proprie scelte cercando di valutarne l’impatto. Per quanto riguarda il nostro lavoro lo facciamo in ogni attività che deve essere svolta in vigneto, culla di ogni vino di oggi e di domani. In cantina l’impianto solare termico ci permette di avere sempre acqua calda e l’impianto fotovoltaico con accumulo di essere quasi autosufficienti grazie al sole. Le scelte riguardano sicuramente anche il packaging, con la scelta delle bottiglie in vetro leggero, capsule in alluminio riciclabile, le scatole autobloccanti che non necessitano di colla o film plastici. Sempre più persone pongono attenzione su questi aspetti che vediamo essere riconosciuti e apprezzati. Nella nostra attività di enoturismo offrire la possibilità di ricarica al cicloturista è un modo per sostenere questo aspetto e far conoscere il territorio.
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