Si chiama “Divide”, ma in realtà unisce. Ed è la bici a tracciare la linea che collega l’ovest e l’est della Sicilia, lungo una pedalata di 430 o 437 chilometri, in base alla scelta di partire da Trapani o Palermo.
Campi di grano e vigne, boschi e antiche ferrovie, ruralità e storia attraverso il territorio più selvaggio e misterioso dell’antica Trinacria: la Sicily Divide si presenta come un’avventura da sogno, da affrontare con bici gravel o MTB e da raccontare per sempre.
Vi raccontiamo le due tappe iniziali, inclusa la variante dedicata a chi inaugura il tracciato da Palermo anziché da Trapani.
LA PRIMA TAPPA: DA TRAPANI A NUOVA GIBELLINA (72 KM) FRA SALINE E VEDUTE MOZZAFIATO
La prima tappa del Sicily Divide ha due varianti, quella originale da Trapani (72 km, 1069 metri di dislivello positivo) e quella da Palermo (79 km, 1394m dislivello +).
Di media difficoltà è il tracciato che porta da Trapani a Gibellina. Si attraversano le spettacolari saline di Trapani dove si pedala su una pista ciclabile, poi costeggiamo il Lago di Paceco su strade secondarie con pochissimo traffico.
L’ultima sezione è la più impegnativa con una lunga salita che culmina nello spettacolo mozzafiato di Salemi dall’alto del Monte delle Rose. La pendenza massima è dell’11,9 per cento, la media del 2,2.
IL VIA DA PALERMO: I MONTI DELLA CONCA D’ORO E LE MISTERIOSE GUGLIE DI PIETRA (79 KM)
La variante del Sicily Divide si differenzia per la sede di partenza: Palermo anziché Trapani. L’arrivo della prima tappa, comunque, è sempre a Nuova Gibellina.
I chilometri sono sette in più, la difficoltà è maggiore anche in virtù della scalata dei monti della “Conca d’oro” (fino a 803 metri slm) e della salita per Camporeale, che interrompe la lunga discesa verso il “traguardo”. I
l dislivello positivo è di 1394 metri, quello negativo di 1187. Le pendenze toccano il 9,8 per cento nella parte iniziale della prima salita, quella media è del 3,5 per cento.
Si viaggia in direzione sud-ovest, lungo un tracciato affascinante che ci porta a scoprire l’antica e panoramica SP20, direttrice che gode di una certa fama fra i ciclisti palermitani.
Come non amare, del resto, una stada che si inerpica fra le montagne per poi scendere a valle attraverso un canyon punteggiato di misteriose guglie di pietra e cave abbandonate?
DA GIBELLINA A SAMBUCA DI SICILIA (70,9 KM): ARABI, BAROCCO E IL SISMA DEL ’68
La tappa numero 2 del Sicily Divide, il percorso che collega l’ovest all’est della Sicilia scoprendo la sua dorsale montuosa, va da Gibellina a Sambuca di Sicilia, località fondata dagli arabi che ancora oggi conserva un suggestivo intreccio di testimonianze architettoniche saracene e barocche.
Si attraversano i centri abitati distrutti dal terremoto del 14 gennaio 1968. I ruderi continuano a raccontare la storia drammatica della Valle del Belice, devastata dalle scosse.
Punti di interesse imperdibili sono il Cretto di Burri, un gigantesco modello di cemento che riproduce il vecchio centro abitato di Gibellina, raso al suolo dal sisma, e i Ruderi di Poggioreale che fotografano drammaticamente un abitato rimasto fermo a quella tragica notte.
La città fu ricostruita altrove perché fu ritenuto impossibile ricostruirla. La frazione è discretamente impegnativa non tanto per la lunghezza, 70,9 km, quanto per l’altimetria con 1.428 metri di dislivello positivo e pendenze che arrivano al 14 per cento.
[…] aver esplorato le prime due tappe, inclusa la variante da Palermo che allunga a 437 km da lunghezza totale, e aver poi curiosato […]