ico/func/dark/infoCreated with Sketch.

Varese Do You Bike

5 minuti di lettura
«Varese Do You Bike è un progetto di promozione del cicloturismo in provincia di Varese. Mira a mettere in rete tutti i servizi per il cicloturista nella nostra provincia. Ci sono 45 itinerari, 2.500 chilometri di percorsi, 50 guide e tutti i servizi a livello di ospitalità. Alberghi, ristoranti e tutti i servizi per il cicloturista per quanto riguarda la parte tecnica. Quindi negozi, noleggio di e-bike e tutto quello di cui ha bisogno».

Giovanni Martinelli, direttore del progetto, dice tutto con slancio e grande orgoglio.

«Il sistema cicloturistico nella Provincia di Varese è ormai agli ultimi passi. Si sta completando la cartellonistica e si sta mettendo a posto qualche breve porzione di percorso, poi si potrà dire che l’opera è completa e si dovrà iniziare a pensare alla manutenzione e semmai a esportare il modello altrove».

«Lo strumento principale per conoscere il territorio – prosegue – è il nuovo sito www.varesedoyoubike.it. È un grosso motore di ricerca in cui si possono trovare tutti gli itinerari con delle chiavi di ricerca, a seconda del livello di difficoltà e della tipologia del percorso. Dall’itinerario si possono scoprire i servizi: basta selezionarlo e si avranno gli alberghi, i ristoranti, le guide e i negozi di biciclette ad esso collegati. Gli itinerari sono divisi per famiglie, cicloturista classico e sportivo. Ce ne sono di tutte le tipologie su tutta la zona della provincia di Varese. Effettivamente stiamo avendo un ottimo riscontro e tanti visitatori. Ci vedono come una location “new entry”. Rimangono stupiti piacevolmente di tutto quello che la provincia di Varese può offrire e del fatto che sia tutta pedalabile per tutto l’anno, con diversi livelli e diverse tipologie di difficoltà. Abbiamo anche mappato le stazioni di ricarica per e-bike, affidandole a hotel e ristoranti, che le hanno inserite fra i servizi aggiuntivi. Il sito fa vedere dove sono, così posso scegliere il percorso rispetto alla possibilità di ricaricare».

L’origine del progetto

Giovanni Martinelli aveva creato lo stesso modello di Varese Do You Bike (nome nato da Varese Do You Lake, che accomuna tutte le attività sul lago), nella zona nord del Parco del Ticino, dove inizialmente operava come guida. È per questo che con orgoglio ribadisce che Varese non è stato il primo caso di applicazione del format da lui messo a punto.

«Visto il sistema – spiega – mi è stato chiesto di riprodurlo in tutta la Provincia, perché in effetti con i giusti appoggi può essere riproposto su vasta scala. C’è bisogno che il sistema di servizi sia coordinato e che le varie componenti parlino fra loro. Solo così una persona che va in bici riceverà lo stesso trattamento e le stesse informazioni. Un comparto non vive senza l’altro, sono inseriti in un sistema. E a quel punto entrano in gioco le agenzie viaggio e i tour operator. Contemporaneamente, vanno organizzate la promozione e la scoperta dei territori».

«Varese ha fatto scuola – continua – abbiamo messo attorno a un tavolo i parchi, che sono i più difficili da convincere, le Istituzioni e le attività imprenditoriali. Abbiamo presentato un progetto che veicolava una proposta concreta e seria, per cui non è stato difficile ottenere una risposta. Con i parchi è andata anche meglio di quanto sperassi. Siamo passati dal divieto di passaggio per le bici, all’aver capito che creare un sistema porta ad avere una regolamentazione. E adesso le biciclette vengono viste come un’opportunità».

Stagioni diverse

A Varese si è lavorato tanto e bene. La Camera di Commercio ha fatto la sua parte, coinvolgendo i privati che inizialmente erano stati restii ad adeguarsi ai capitolati tecnici previsti per l’accoglienza dei cicloturisti. Quindi ci sono i percorsi, i punti di ricarica, i segnali e i punti di accoglienza e assistenza. Una provincia nella provincia, ma a misura di bici. Si tratta quindi di creare una proposta equilibrata.

«Con questa filosofia alle spalle – prosegue Martinelli – le bici vengono viste diversamente. Faccio un esempio che non c’entra con Varese, ma dà l’idea. Sono arrivato in un paesino di 2000 abitanti con 100 strutture ricettive sul lago di Como. Ho spiegato all’assessore quello che si sarebbe potuto fare per portare le bici e lui ha detto che era tutto molto bello, ma che non avevano bisogno di turisti. Ha spiegato che d’estate sono sempre pieni. Allora gli ho chiesto come andasse nel resto dell’anno e ha dovuto ammettere che è una desolazione. Quando gli ho spiegato che il resto dell’anno è il periodo di massima affluenza dei ciclisti, è sceso il gelo. E hanno deciso di adottare il progetto».

L’idea di Repower

Il perché proprio Varese abbia prodotto risultati così buoni non è poi tanto misterioso. La nascita del modello Varese Do You Bike spiega perché i numeri siano in crescita e in qualche modo fa capire come mai in altre zone si faccia fatica: l’assenza di una logistica dedicata, infatti, scoraggia l’utente che tende sempre meno ad accontentarsi e punta su servizi al top di gamma.

«Il COVID – spiega Martinelli – ha fatto crescere in sei mesi quello che in Germania è venuto in tre anni. C’è stato il boom senza avere servizi all’altezza, tranne forse per Finale Ligure, che è da sempre la mecca della MTB. E-bike e gravel sono le due discipline che vanno di più. Il viaggio sta prendendo piede perché piace. Incontro persone di 55-65 anni che fanno in e-bike quello che altri fanno in gravel. Non vogliono più l’itinerario breve ed elementare. Vogliono percorsi con chilometraggi superiori. Organizzo vacanze per gruppi. Abbiamo avuto friulani la cui prima domanda è stata se possono ricaricare la batteria. Per cui la prima cosa da cercare sono strutture dotate di rastrelliere per la ricarica delle bici».

«La soluzione DINAclub di Repower capita a fagiolo, perché la rastrelliera è affidata a un albergo. Finora portavano la bici in stanza, perché mancava un servizio di ricarica fatto bene. Di recente siamo capitati in un bike hotel che nella bike room non aveva un punto di ricarica. Repower dà un senso di servizio totalmente diverso, con l’informazione che va di pari passo. Nell’esportare questo modello, proprio la comunicazione diventa un passaggio cruciale. Va strutturata con chiavi di ricerca incrociate, in modo che nello scegliere il percorso e-bike, io possa vedere le strutture dove posso ricaricare. Si può far nascere una rete virtuale e anche fisica. Una geografia di destinazioni di nicchia e non di massa. Il ciclista va dove non c’è tanta gente, vuole scoprire dei posti nuovi».

È la sintesi perfetta del nostro progetto che su queste basi ha fondato la sua rete e la espanderà fino a disegnare, come hanno saputo fare in Provincia di Varese, una geografia parallela che permetta di raggiungere i punti più belli d’Italia passando da snodi eleganti, efficienti e a loro modo esclusivi. Non è per caso, insomma, che l’abbiamo chiamato DINAclub.

Con l’iniziativa “Varese Do You Bike”, la provincia di Varese si pone come esempio virtuoso di promozione del cicloturismo, dimostrando che una rete ben organizzata di servizi può trasformare un territorio in una meta ambita per ciclisti di ogni tipo. Il successo del progetto non solo testimonia l’efficacia di una visione integrata e coordinata tra enti pubblici e privati, ma offre anche un modello replicabile in altre aree geografiche.

Un ruolo fondamentale in questa trasformazione lo giocano Repower e le strutture DINAclub, che hanno saputo rispondere alla crescente domanda di servizi di qualità, come le stazioni di ricarica per e-bike. Questi servizi non solo migliorano l’esperienza dei cicloturisti, ma contribuiscono a creare una rete di accoglienza efficiente e ben distribuita sul territorio. La soluzione DINAclub di Repower, con la sua integrazione con komoot, la gamification dedicata ai cicloturisti e le sue rastrelliere per la ricarica gestite dalle strutture ricettive, rappresenta un esempio eccellente di come ragionare come destinazione turistica possa fare la differenza per i territori.

Commenti

Inizia la discussione.

Lascia un commento

      Contattaci

      Vuoi saperne di più? Vuoi entrare in DINAclub? Vuoi inviarci una segnalazione? Scrivici e ti risponderemo al più presto!