Da “Le Vie dei Canti” di Bruce Chatwin alle “Vie dei Sardi” di Francesco Accardo. Un viaggio in bicicletta dalla Sardegna a Capo Nord, per realizzare un documentario on the road sulla strada percorsa dai suoi corregionali emigrati in Europa.
Con quest’obiettivo l’ingegnere cagliaritano Francesco Accardo, direttore della “Fondazione Siotto”, si è imbarcato con la sua bici e un piccolo bagaglio da 10 chili da Porto Torres poco meno di un anno fa, direzione Tolone, in Francia.
Obiettivo centrato, visto che il mese scorso il documentario “Tramonti. Un censimento morale dei Sardi in Europa” è stato presentato a Roma e ha poi debuttato al festival “Musica e Storia” di Cagliari.
UN CICLO-RACCONTO TV CHE RACCONTA L’EMIGRAZIONE FRA SUCCESSI E SCELTE CORAGGIOSE
Storie di successi, ma anche di scelte coraggiose. Prodotto dalla Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto di Cagliari, il documentario è un viaggio alla riscoperta della grande fetta di Sardegna lontana dall’Isola.
Il ciclo-racconto audiovisivo di 43 minuti, per la regia di Riccardo Muroni e Fabio De Montis, racconta l’emigrazione e le storie dei suoi protagonisti. In sella alla sua bici, Accardo ha raggiunto e incontrato nove persone che tra gli anni Ottanta e Novanta hanno lasciato la loro terra, senza il paracadute delle tecnologie che oggi permettono di rimanere più vicini alle proprie radici.
UN MESE E MEZZO IN SELLA ATTRAVERSANDO MEZZA EUROPA FINO A CAPO NORD
Da Tolone, per un mese e mezzo, Accardo ha pedalato verso Svizzera, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e, infine, Norvegia.
Il viaggio è durato un mese e mezzo. Ogni giorno Francesco ha pedalato per un centinaio di chilometri, documentando tutto sui social, affiancato nella seconda parte del tragitto da Demontis e Muroni.
IL DEBUTTO IN SARDEGNA NEL FESTIVAL DEDICATO ALLA CICLISTA ALFONSINA STRADA
Il documentario è il punto di arrivo del progetto Tramonti, partito dopo la prima ondata di Covid 19, quando Francesco Accardo ha deciso di percorrere l’Italia in bicicletta per osservare un Paese che si apprestava a riaprire.
Organizzato dalla Fondazione Giuseppe Siotto, quest’anno la rassegna è stata peraltro sottotitolata “In salita e controvento” e dedicata alla figura di Alfonsina Strada, prima donna a partecipare al Giro d’Italia, nel 1924.
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