Ville e masserie tra il mare e l’entroterra salentino: il percorso che parte da Nardò, capitale di un barocco chiamato minore solo dagli studiosi per distinguerlo da quello di Lecce, è un tuffo nello spaccato più autentico della storia e della natura del Salento.
L’itinerario, che tocca l’oasi di Porto Selvaggio, misura 62,9 km e ha un dislivello di 303 metri; sostanzialmente pianeggiante e di bassa difficoltà, passa da Santa Caterina e Sant’Isidoro, frazioni di Nardò, ma anche da Leverano e Copertino.
DAL CUORE DI NARDÒ ALL’OASI DI PORTO SELVAGGIO
Si parte da piazza Salandra, nella barocca Nardò, pedalando fra palazzi nobiliari ed edifici popolari e sfiorando il castello Acquaviva, sede del municipio e del Museo della città e del territorio; è affiancato da un bellissimo giardino botanico. Uscendo dalla città, a fare da quinta, la chiesa della Madonna dell’Incoronata (km 1,8).
Superiamo le Cenate e proseguiamo su via Santa Caterina, affiancati da ville nobiliari risalenti al XIX-XX secolo; Villa Saetta ha tocchi arabeggianti, Villa del Vescovo tratti barocchi, Villa De Benedictis (km 5,7) un profilo moresco. Dopo il borgo di Santa Caterina (km 7,2) e la sua spiaggetta incastonata nella scogliera, è la cinquecentesca Villa Taverna (km 9,7) a strappare meraviglia.
Si entra poi nel parco di Porto Selvaggio, raggiungendo (km 11,9) la spiaggetta fra una pineta e una bassa scogliera, con un’acqua fresca alimentata dalle sorgenti. Si risale dallo sterrato utilizzato dalle navette elettriche e, uscendo dalla pineta, si devia per Masseria Brusca (km 16,6), già scelta come set cinematografici. Tornati alla pineta, si scende verso la spettacolare Baia di Uluzzo (km 20).
DALLA BAIA DI ULUZZO A LEVERANO, FRA TORRI ANTICHE E CALICI DI NEGRAMARO
Più avanti, sulla sinistra, si incontrano la Masseria Bellimento – oggi oasi di sapori e la Palude del Capitano (km 26,1) con la “spunnulata”, dolina crollata trasformata in un piccolo lago dove si incontrano le acque sorgive e il mare. Un mare che non smette di stupire, fra la spiaggia del Frascone, quella a mezzaluna di Sant’Isidoro e l’insenatura di Torre Squillace (km 31,7).
Poi si vira verso l’entroterra, incrociando l’una dopo l’altra Masseria Giudice (km 35,3) con la sua cinquecentesca torre, e Masseria Galeta (km 36,8). Qualche chilometro fra gli uliveti e si arriva a Leverano, terra di vigneti e di vini, Negramaro in primis. Nel cuore del paese si trova la torre voluta da Federico II in persona (km 44,9), per individuare eventuali nemici provenienti dal mare.
DA LEVERANO A NARDÒ, PASSANDO PER IL CASTELLO DI COPERTINO
A breve distanza da Leverano raggiungiamo Copertino (km 49,5) e il suo imponente castello, perfettamente conservato e autentico scrigno di tesoro; dalla piazza si ammira uno stupendo portale rinascimentale.
Lungo la via esterna Casole arriviamo alla chiesa di Santa Maria di Casole (km 52,5), parte di un antico casale medievale, e poi alla Masseria Pappo, oggi struttura turistica.
Al km 62,5 torniamo nel centro storico di Nardò, dove incontriamo la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta con la sua facciata barocca e all’interno il Crocifisso nero, e infine al punto di partenza, di fronte alla Guglia dell’Immacolata (km 62,9), capolavoro del Settecento voluto dai Borbone.
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