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Le aziende e l’e-bike, Decathlon

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Il mercato delle e-bike ha subito diversi cambiamenti rispetto alla sua forma prima della pandemia da Covid 19.

I consumatori si sono moltiplicati, costringendo le aziende a fare investimenti e ricalibrare le loro produzioni. Decathlon, brand francese che già produce e distribuisce su larga scala, ha vissuto questo cambiamento dall’interno. Si sono anche adottate diverse strategie di vendita, nuove e legate al ridurre gli sprechi e i consumi. Un tema particolarmente caro a Decathlon, che ha curato in maniera continuativa negli anni. 
La continua crescita della domanda ha portato anche a investimenti interni, per produrre e realizzare i propri componenti, a partire dai motori. Ci spiega tutto Christian Grossi category manager.

Quando Decathlon ha iniziato a produrre e-bike in Italia e i motivi di questa scelta?

Abbiamo iniziato a produrre bici elettriche in Italia dal 2021 per soddisfare le esigenze del mercato italiano e del sud Europa.

In che modo il mercato nazionale era suddiviso quando Decathlon ha iniziato a produrre e-bike in Italia? E in che modo è cresciuta la produzione negli anni?

Decathlon Group negli ultimi anni ha aumentato la produzione di Bici Elettriche assecondando così il trend di mercato e le richieste dei suoi clienti e utilizzatori, in linea con il nostro purpose “Move People Through the Wonders of Sport”. In un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni, miglioramento del lead time dei prodotti e della qualità degli stessi, grazie a una costante supervisione dei processi, parte della produzione del gruppo è ad oggi gestita a livello europeo.

In che modo il Covid ha cambiato la produzione di Decathlon nel campo delle e-bike a livello di modelli prodotti c’è stata una differenziazione? Quali modelli vendevate maggiormente prima della pandemia e quali dopo?

Dal secondo semestre del 2020 si è assistito ad una crescente domanda del prodotto e- bike, al quale abbiamo risposto con lo sviluppo di un’offerta sempre più completa e innovativa su tutte le pratiche (Urban, Road, Gravel, MTB e Trekking). La LD920E ne è un esempio, infatti è stata sviluppata proprio per offrire una soluzione per la mobilità a tutto raggio, ma non solo anche nel settore della mountain bike abbiamo implementato la nostra offerta inserendo prodotti come la E-EXPLOR.

A cosa è dovuta la decisione di produrre internamente in azienda un motore per e-bike? Perché non continuare ad importare? Nel tempo l’obiettivo è andare a utilizzare solo motori prodotti da voi?

È importante sviluppare prodotti esclusivi ad alto impatto innovativo, così da soddisfare il bisogno dei nostri clienti attraverso soluzioni accessibili ma dall’ alto contenuto tecnologico.
L’ esempio più significativo a riguardo è il nuovo motore OWURU, qui alcuni dettagli.

Quali erano le richieste del mercato prima della pandemia e quali sono le richieste del mercato dopo la pandemia, in termini anche di spesa media dei consumatori?

Si è assistito ad un incremento dovuto all’aumento della sensibilità delle autorità verso la mobilità sostenibile, soprattutto nelle città che si sono dotate di piste ciclabili. Questo ha generato un conseguente aumento della domanda sui prodotti come le e-bike 

Sono stati fatti investimenti per aumentare la capacità produttiva nel corso degli anni o siete sempre riusciti a sostenere la produzione?

Si è lavorato per adeguare la capacità produttiva a livello europeo in base alla richiesta, come nel caso dei prodotti elettrificati. Non ci siamo limitati al prodotto finito ma abbiamo favorito il reshoring in Europa anche di una parte della componentistica, ancora una volta a vantaggio della qualità e della riduzione dei tempi di approvvigionamento.

Avete altre iniziative di vendita? 

Negli ultimi due anni Decathlon si è impegnata a favorire una cultura dell’utilizzo rispetto a una cultura del possesso, ad oggi, infatti, per noi è fondamentale poter offrire ai nostri clienti dei servizi nuovi e rinnovati. 
Da sempre Decathlon si impegna nel garantire la durabilità e il riutilizzo dei prodotti, lo facciamo tramite diversi servizi non solo di riparabilità ma anche di buyback. I nuovi modelli di business circolari cercano di aumentare il riutilizzo dei prodotti, i programmi buy-back, il noleggio e l’abbonamento, oltre alla riparazione e ai pezzi di ricambio (per il fai da te) per prolungare la vita dei prodotti già in commercio in molti mercati. 
Il noleggio in abbonamento, nasce proprio in questa ottica. L’obiettivo è di rendere la pratica più accessibile e favorendo al contempo la riduzione dell’ impatto ambientale, creando le condizioni affinché le bici prodotte da noi possano percorrere sempre più chilometri. Per fare questo stiamo investendo sulle competenze dei nostri team e sull’ efficientamento dei processi di riparazione/manutenzione.

Paragonereste il mercato delle e-bike e la loro produzione a quelli dell’automotive?

Penso che si possa prendere spunto dall’ automotive per continuare ad innovare ed efficientare i processi produttivi a vantaggio dell’ accessibilità, migliorando allo stesso tempo la competitività del nostro tessuto industriale.

In conclusione, l’avvento del Covid-19 ha cambiato le esigenze dei consumatori. La pandemia ha contribuito alla crescita del mercato dell’e-bike e, di conseguenza, ha portato aziende come Decathlon a investire maggiormente in questo settore, promuovendo così la sostenibilità e nuove modalità di consumo.

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