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La Via dell’Acqua

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La ciclovia Assisi-Roma “La Via dell’Acqua” è una di quelle con un grande potenziale, considerando anche il Giubileo del prossimo anno: collegare infatti i due centri della cristianità come la città di San Francesco con la Basilica di San Pietro (meta finale dopo circa 250 km) potrà richiamare moltissimi ciclo-pellegrini.

Ma già da ora è una delle ciclabili più in auge sui social (sebbene alcuni tratti non siano completi). Assisi e Santa Maria degli Angeli, Trevi e la sua fascia olivata, Spoleto e le suggestive gallerie dell’unica salita di rilievo dell’intero percorso (quella dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia), gli sterrati della Valnerina e la Cascata delle Marmore, Narni e le Gole del Nera, sono le peculiarità del tratto umbro. In quello laziale, invece, le strade bianche proseguono lungo la Orte Greenway, la Via del Tevere, la Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa e, ancora, fino alle porte di Roma, dove, dopo un tratto sulla Strada statale Salaria, a Castel Giubileo si prende la Ciclabile del Tevere che si incunea nella Città Eterna superando Ponte Milvio e Castel Sant’Angelo, fino all’arrivo in Piazza San Pietro.

Alessandro Marrone, ideatore dell’itinerario ciclabile e presidente dell’Associazione “La Via dell’Acqua”, coglie opportunità di sviluppo per l’intera infrastruttura: “Lungo l’itinerario – spiega – si incontrano ben 25 stazioni ferroviarie, per cui, come associazione, spingiamo affinché in ognuna di esse sia installata una colonnina di ricarica per le e-bike. Ciò a vantaggio sia del turista che del pendolare che abita sul territorio: sceso alla stazione, ad esempio, può ricaricare la bici durante l’orario lavorativo. Inoltre tengo a ricordare che a breve partirà la tabellazione con i segnavia del tratto laziale dal confine con l’Umbria (Otricoli) fino alla Riserva Tevere-Farfa”.

Come dicevamo, il percorso è in prevalenza sterrato per cui esso non è adatto alle bici da corsa, via libera invece alle gravel, mountain bike ed anche trekking bike, essendo i fondi off-road comunque battuti e non troppo sconnessi e non presentando l’intero itinerario salite impegnative. L’unica di rilievo è infatti quella che da Spoleto sale al Valico di Caprareccia ma si tratta di pochi chilometri e soprattutto con pendenza lieve dato che, in passato, ci transitava il treno. Piuttosto, dal valico inizia la serie di gallerie e quindi è indispensabile portare con sé le luci. Per la galleria di valico, inoltre, essendo lunga ben due chilometri, è consigliato portarsi un giacchino anche nelle giornate più calde.
Dal sito dell’associazione è anche possibile richiedere la credenziale del cammino, visionare i racconti di chi già l’ha percorso e leggere anche il resoconto di Alessandro Marrone sull’idea che ha portato alla sua nascita (era il 2015, anno del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco e del primo viaggio in bici su questa nuova rotta), nonché scaricare la traccia gps aggiornata e consultare una mappa delle convenzioni attive lungo il tracciato.

Crediti foto: Assisi-Roma, “La Via dell’Acqua”

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